ROSSO, Renzo
Scrittore, nato il 15 aprile 1926 a Trieste dove ha compiuto gli studi fino alla laurea in filosofia. Ha seguito anche studi musicali diplomandosi nel 1944 in violino. Successivamente si è trasferito a Roma, dove lavora alla Rai. Ha collaborato e collabora a Botteghe Oscure, Nuovi argomenti, L'Espresso, l'Avanti!, il Corriere della sera.
Nei tre racconti raccolti in L'adescamento (1959), al di là del rinvio a precisi modelli letterari (come per es. Moravia nel racconto Una lontana estate), appaiono evidenti precise anticipazioni tematiche e stilistiche che costituiranno la fisionomia caratteristica dell'opera di Rosso. La struttura narrativa d'impianto tradizionale e il ricorso a una problematica che affonda le sue radici in un mondo storicamente determinato appaiono infatti già percorsi dagli esiti destrutturanti del bisturi analitico e dei veleni della memoria. Il risultato è l'addensarsi di una doppiezza, di un'ambiguità accresciute, nel secondo libro, La dura spina (1963), dall'ammiccante intrusione di materiali di qualità scopertamente letteraria (il Mann di Morte a Venezia, lo Svevo di Senilità). Analogamente il ricorso alla memoria presente in L'adescamento si trasfomna qui in un monologo interiore che si risolve in alcuni passi in una sorta di meditazione saggistica su un tema come quello dell'irrisolto rapporto tra arte e vita recuperato secondo i moduli della più genuina eredità mitteleuropea.
Con Sopra il museo della scienza (1967) R. trasforma la frammentarietà che insidiava il precedente romanzo in struttura, col dar vita a un'opera in cui il rifrangersi prismatico della coscienza di vari personaggi è saldato non dalla presenza di una trama, ridotta ormai alla funzione di cornice, ma da una coerenza di funzioni. Le testimonianze in cui si articola il romanzo vengono portate a turno dai personaggi secondo un ordine lontanissimo da quello gerarchico d'importanza poiché i vari reperti concorrono in pari grado alla determinazione di una verità che continua ad essere ricercata al livello della coscienza.
Oltre che di racconti, raccolti in Gli uomini chiari (1974) ovvero non ancora raccolti (L'uomo e la bambina; Le api nude; Le forche), R. è autore di tre drammi (La gabbia, col Piccolo di Genova, nel 1968 riscritto col titolo Un corpo estraneo; il Concerto, dapprima intitolato Esercizi spirituali, rappresentato dal Gruppo della Rocca; Il rifiuto della parte assegnata, Premio Riccione 1979). L'ultimo suo romanzo (1980) è Il segno del toro.
Bibl.: B. Maier, L'attività narrativa di R. Rosso, in La letteratura triestina del Novecento, Trieste 1968; R. Damiani, R. Rosso, in I Contemporanei, VI, Milano 1974.