renzizzazione
s. f. (iron.) Progressiva assimilazione alla linea politica di Matteo Renzi.
• D’altra parte la minoranza, per quanto esigua, sarà agguerrita: il presidente della Provincia Andrea Barducci, assieme a Giacomo Billi e ad alcuni sindaci, ha scelto di sostenere [Simone] Naldoni per non piegarsi alla «renzizzazione» del Pd. La spunterà? (Massimo Vanni, Repubblica, 25 ottobre 2010, Firenze, p. I) • Renzi ‒ che non solo è presidente del Consiglio ma pure segretario del Pd ‒ è alla disperata ricerca di candidati per così dire «tecnici», non iscritti al Partito democratico e possibilmente che strizzino il più possibile l’occhio al centro. Con due obiettivi: non solo iniziare a mettere le basi a livello amministrativo del suo progetto di Partito della nazione, ma anche portare sulla poltrona di sindaco di città chiave come Milano, Roma e Napoli persone che rispondano solo e soltanto a lui. Allargare sul territorio, insomma, la già consumata renzizzazione del Pd a livello nazionale. (Adalberto Signore, Giornale, 27 novembre 2015, p. 4, Interni) • L’attesa è tanta, soprattutto dopo la fine della direzione del Tg3 durata sette anni: la pedina che, col suo movimento, ha scatenato mille polemiche politiche, soprattutto nel Pd, e ha spinto l’area dem a parlare di «renzizzazione» della Rai in vista del referendum. È stata [Bianca] Berlinguer a chiedere a [Antonio] Campo Dall’Orto questa condizione per chiudere l’accordo: lavorare con [Michele] Santoro (che non ha ancora un contratto per questo). (Paolo Conti, Corriere della sera, 7 agosto 2016, p. 11, Politica).
- Composto dal nome proprio (Matteo) Renzi con l’aggiunta del suffisso -izzazione.
> derenzizzazione.