renzese
s. m. (iron.) Il linguaggio tipico, il modo di esprimersi di Matteo Renzi.
• È intenzionato a far dimenticare il prima possibile «il peccato originale», il suo arrivo a Palazzo Chigi senza la legittimazione elettorale. «C’è un solo modo per lavarsi del peccato originale: il battesimo». Matteo Richetti, che di Matteo Renzi è stato convinto sostenitore dagli esordi dell’ormai ex sindaco, risponde così. Il battesimo. Che tradotto nel renzese vuol dire una road map stringente, incisiva, in grado di far arrivare agli elettori un segnale tangibile subito. (Maria Zegarelli, Unità, 18 febbraio 2014, p. 4, Politica) • Nel renzese, la neo-lingua della politica italiana attuale, si dice che il core business della nuova Camera delle autonomie saranno il territorio e i contenziosi Stato-Regioni: ma per questo non ci sono già le Regioni e la Corte costituzionale? (Mauro Barberis, Secolo XIX, 27 marzo 2014, p. 1, Prima pagina) • È noto che Renzi è un politico pragmatico. Se l’attuale sindaco ha compiuto degli errori, se ne pente e trova il modo di governare «meglio» la «città», non sarà certo il premier a mettergli il bastone tra le ruote. Ma se continua a «ricevere lettere di lamentele per com’è sporca Roma», «per il traffico», «per la ingovernabilità», allora bisognerà fare il punto. Tradotto dal «renzese» all’italiano, il sindaco è stato già sfrattato. (Maria Teresa Meli, Corriere della sera, 23 giugno 2015, Roma, p. 1).
- Derivato dal nome proprio (Matteo) Renzi con l’aggiunta del suffisso -ese.