FLEMING, Renée
Cantante lirica statunitense, nata a Indiana (Pa.) il 14 febbraio 1959. Dotata di una delle voci di soprano più belle dell’ultimo cinquantennio – insieme a una presenza carismatica e ad avvenenza fisica – si è imposta tra le protagoniste delle scene liriche mondiali. Nel 2013 è stata insignita da Barack Obama della National medal of arts.
Figlia di insegnanti di musica, si è accostata inizialmente al jazz e alla musica pop, frequentando in seguito la Juilliard School di New York, dove ha perfezionato lo studio del canto lirico. Il debutto professionale è stato con Konstanze in Die Entführung aus dem Serail di Wolfgang Amadeus Mozart al Landestheater di Salisburgo nel 1986 e fin dagli inizi la sua carriera si è costruita attorno al nome di Mozart: oltre a Fiordiligi in Così fan tutte, Pamina in Die Zauberflöte, Ilia in Idomeneo re di Creta, sia Donna Elvira sia Donna Anna in Don Giovanni, è soprattutto la Contessa delle Nozze di Figaro il suo personaggio-chiave, interpretato sulla scia della grande tradizione viennese (Elisabeth Schwarzkopf e Lisa Della Casa come termini di riferimento), con i valori della qualità assoluta del canto anteposti alla ricerca espressiva. Parallelamente, le sue prove vocali più riuscite sono in repertori eterogenei, come in quello slavo (Rusalka di Antonín Dvořák, suo autentico cavallo di battaglia, ma anche Jenůfa di Leoš Janáček e Tatiana nell’Eugenio Onegin di Pëtr I. Čajkovskij), in quello francese (in particolare nelle massenetiane Thaïs, Manon e Hérodiade, e nella Louise di Gustave Charpentier), in quello verdiano (La Traviata, Simon Boccanegra, Otello), in quel lo barocco (Alcina e Rodelinda di George Friedrich Händel), in cui è sempre la bellezza della linea vocale a essere posta in evidenza. Se il repertorio wagneriano si è limitato alla sola Eva in Die Meistersinger von Nürnberg (cantato al Festival di Bayreuth nel 1996), notevolissimo è stato invece il suo apporto all’opera statunitense, non soltanto nella Susannah di Carlisle Floyd, ma soprattutto nelle prime esecuzioni assolute di The ghosts of Versailles (1991) di John Corigliano, The dangerous liaisons (1994) di Conrad Susa e A streetcar named Desire (1998) di André Previn (in cui il personaggio di Blanche Du Bois è stato pensato e composto in relazione alla sua interpretazione). Più discusse le incursioni belcantistiche in Lucrezia Borgia di Gaetano Donizetti, La sonnambula, Il pirata e La straniera di Vincenzo Bellini, Armida e Il viaggio a Reims di Gioachino Rossini.
Nella seconda parte della carriera di F. è stato il nome di Richard Strauss a imporsi tra le sue scelte, e a tutta la serie dei personaggi portati sulla scena ha impresso il marchio della grande interprete: Marschallin in Der Rosenkavalier, volitiva e sensuale, Arabella piena di slancio e passionalità, Daphne di inusitata melanconia, la protagonista di Ariadne auf Naxos di estrema dolcezza, ma soprattutto la contessa Madeleine di Capriccio in cui, con il debutto nello spettacolo di Robert Carsen (v.) all’Opéra Garnier di Parigi nel 2004, ha fissato il proprio capolavoro di artista.
Diva incontrastata del Metropolitan Opera di New York, dove ha cantato in oltre 250 serate, nel 2015 ha debuttato sulle scene di Broadway con la commedia musicale Living on love di Joe DiPietro.