MÉNARD, René
Pittore, nato a Parigi il 14 aprile 1862, morto ivi il 13 gennaio 1930. La sua educazione artistica fu formata dal padre; esordì verso il 1883, esponendo da allora ininterrottamente ai Salons, e fece parte dell'Accademia di belle arti. D'educazione umanistica, eseguì nel 1893 il celebre ritratto di suo zio Louis-Nicolas (Parigi, Lussemburgo). Soprattutto la sua ispirazione fu alimentata dai paesaggi mediterranei, dei quali nessuno più di lui ha sentito la poesia, e dal paesaggio storico nella tradizione del Poussin: Terre Antique (Parigi, Petit Palais), Rêve Antique (ivi, Facoltà di Diritto), Le Troupeau (ivi, Lussemburgo), L'Acropole (1911), ecc.; paesaggi di serenità, in cui le forme sono scandite sotto luci ferme; paesaggi georgici dorati dal tramonto nel vermiglio delle sere d'autunno, tra rovine e pini italici. Senso classico del permanente, visione ellenica o latina, sono espressi nei toni bruni e caldi che si convengono a ciò che dura. Egli ha fatto parte della "Bande Noire" che, verso il 1890, ha ripristinato i valori scuri della pittura francese, "anemizzata" dall'impressionismo.
Bibl.: A. Michel, Peintures et pastels de R. M., Parigi 1923; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIV, Lipsia 1930.