Drammaturgo belga di lingua francese (Bruxelles 1936 - Parigi 1981). Nato da una famiglia proletaria di ebrei polacchi, nel 1944 perse il padre, deportato ad Auschwitz. Collaborò come giornalista indipendente a numerosi giornali e periodici. Essendo incompreso in patria, pubblicò in Francia le sue prime opere teatrali (Trotzsky, 1969; Skandalon, 1970; Jim le téméraire, 1972, su Hitler). Stabilitosi a Parigi, s'impose al pubblico e alla critica con Le pique-nique de Claretta (1973), dedicato a Mussolini e messo in scena da A. Vitez. Il suo teatro, teso a far emergere la violenza e le contraddizioni della storia, si sottrae alle più consolidate convenzioni per suggerire un'interpretazione dello spazio e del tempo (La Passion selon Pier Paolo Pasolini, 1978; Dave au bord de la mer, 1979; Sur les ruines de Carthages, 1980). Saggista, K. ha analizzato la questione arabo-palestinese (Le monde arabe à l'heure actuelle, 1968; Sionisme et dispersion, 1974) e attaccato la politica di M. Begin in L'impossible royaume (1979).