René. Critico letterario e antropologo francese (Avignone 1923 - Stanford 2015). Intellettuale "irregolare della cultura", si diplomò nel 1947 archivista-paleografo medievale all'École des chartes di Parigi e dal 1957 al 1995 ha insegnato letteratura francese in università statunitensi. Le sue opere principali, oltre quelle letterarie (per es. Mesonge romantique et vérité romanesque, 1961; trad. it. 1965; il fondamentale La violence et le sacrée, 1972; trad. it. 1980; Des choses cachées depuis la fondation du monde, 1978; trad. it. 1983; Le bouc émissaire, 1982; trad. it. 1987, sino a Celui par qui le scandale arrive, 2001; trad. it. 2004), vertono soprattutto sui campi dell'antropologia filosofica e della filosofia della religione, ponendo l'accento sui miti di fondazione, sul nesso inscindibile che lega il sacro alla violenza e al sacrificio: l'ambiguità nei confronti dell'uccisione di una vittima è l'evento fondante su cui si basa lo sviluppo della società e della religione; nel suo pensiero, la logica arcaica del sacrificio venne trascesa solo con il cristianesimo, laddove Cristo assume il ruolo di "capro espiatorio". Tra le sue opere più recenti: Le sacrifice (2003, trad. it. 2004); Les origines de la culture (2004); con Gianni Vattimo, Verité ou foi faible. Dialogue sur christianisme et relativisme (2006, trad. it. 2006); De la violence à la divinité (2007); Achever Clausewitz (2007); Anorexie et désire mimétique (2008, trad. it. 2009); Psychopolitique (2010); Géométries du désir (2011, trad. it. 2012). Membro dal 2005 dell'Académie française.