LUNELLI, Renato
Primo esponente di una famiglia di musicisti e musicologi, nacque a Trento il 14 maggio 1895 da Narciso e da Gisella Pinamonti. Di provenienza agiata, si dedicò agli studi musicali presso il liceo musicale della sua città, seguendo i corsi di organo con A. Bormioli e di armonia con V. Gianferrari. Nel contempo, fra il 1910 e il luglio 1913, frequentò l'accademia commerciale di Trento e nell'ottobre successivo si iscrisse alla Handelshochschule a Monaco di Baviera, per approfondire le conoscenze in economia. Nel 1914, in seguito allo scoppio del primo conflitto mondiale, fu costretto a interrompere gli studi e a rientrare a Trento. Il 23 apr. 1917 fu richiamato nell'esercito austro-ungarico e inviato in Polonia. Nel 1918, terminata la guerra, rientrò a Trento, dove poté riprendere gli studi musicali, diplomandosi in organo con Bormioli. Nel medesimo anno divenne critico musicale per Il Nuovo Trentino - incarico che mantenne sino al 1925 -, mentre il 10 febbr. 1919 fu assunto dal Comune di Trento presso la sezione finanziaria.
Nel 1920 assunse l'incarico di organista in S. Maria Maggiore. Il 16 febbr. 1921 venne nominato membro della Société française de musicologie. Il 17 agosto dello stesso anno sposò Maria Dimant; da questa unione nacquero Lorenzo, Ettore, Angiola, Clemente e Massimiliano. Nel 1927 intraprese l'attività di critico musicale presso L'Avvenire d'Italia (collaborazione che sarebbe durata sino al 1943). Il 16 maggio del 1929 si esibì come organista presso la sala Filarmonica, sotto la direzione di A. Pedrotti; sempre a partire dal 1929 entrò a far parte della Commissione per la musica sacra della curia vescovile di Trento e, nel luglio 1930, vi organizzò il primo congresso organistico italiano.
Nel maggio 1935, su incarico della sezione italiana della Società internazionale per la nuova musica sacra cattolica, si occupò della musica organistica, principiando, in quello stesso periodo, la collaborazione con la testata giornalistica Il Brennero.
L'attività di musicologo del L. fu rivolta in particolare allo studio dell'organo barocco e alla riforma dell'organo liturgico: la divulgazione delle sue ricerche fu essenziale per la costruzione di organi secondo i più aggiornati criteri filologici tanto che - per il contributo determinante allo studio, al restauro e alla conservazione degli organi antichi - il L. viene annoverato tra i fondatori della scienza organologica italiana.
Il L. estese i suoi interessi di ricerca ai musicisti trentini, in particolare F.A. Bonporti, e a tutta la musica eseguita nel Trentino e nei territori adiacenti. All'attività musicologica, condivisa, a partire dal 1938, con lo studioso berlinese L. Feininger residente in quel periodo a Trento, il L. affiancò quella compositiva, realizzando brani liturgici per le funzioni in S. Maria Maggiore, nonché cantate e armonizzazioni di brani popolari per il coro della SAT (Società alpinisti tridentini). Risale al 1940 il suo oratorio Il beato Stefano Bellesini, per soli, coro maschile e organo, eseguito nel febbraio dello stesso anno a Trento, uno dei suoi lavori più interessanti "dove sull'armonia tardo romantica innesta un lirismo che richiama quello del verismo italiano, e in alcuni cori una tendenza alla semplicità popolareggiante" (Carlini - Lunelli, p. 194). Dello stesso anno è il Te Deum a tre voci virili, tenore ad libitum e organo, la composizione liturgica più nota (edita postuma nel 1997, per cura della Società filarmonica). Alla fine del secondo conflitto mondiale il L. iniziò a collaborare regolarmente con Il Popolo trentino (poi, dal 1951, con il nome L'Adige) e a riprendere le attività musicali. Nel 1950 assunse l'incarico di segretario dell'Associazione italiana S. Cecilia per la categoria organari. Nell'agosto del 1952 si fece promotore e curatore di una mostra iconografica sull'organo, ospitata al Castello del Buonconsiglio di Trento. Dal gennaio 1953 si dedicò alla sistemazione della sezione musicale della Biblioteca comunale della città e nel novembre 1955 venne nominato membro della Gesellschaft zur Herausgabe von Denkmäler der Tonkunst in Österreich.
Nel 1960 fondò, insieme con L.F. Tagliavini, la rivista L'Organo, della quale tenne la condirezione sino alla morte, avvenuta a Trento il 14 genn. 1967.
La produzione musicale del L., compresa nell'arco degli anni che corrono fra il 1916 e il 1952, include una trentina di brani, in gran parte inediti (pezzi per organo, messe, salmi, inni, responsori, canti sacri) destinati in prevalenza alle esecuzioni liturgiche. Inoltre: liriche, cantate, canti infantili e armonizzazioni di canti popolari. Le composizioni sono conservate presso la Biblioteca comunale di Trento, Fondo musicale, M (sub L.); per un elenco dettagliato si rimanda a Carlini - Lunelli, p. 194.
Tra le numerose pubblicazioni si segnalano: L'organo di S. Maria Maggiore in Trento e l'arte organaria italiana del secolo XVI, in Studi trentini di scienze storiche, II (1921), pp. 3-34; Mozart nel Trentino, ibid., V (1924), pp. 313-327; VII (1926), pp. 1-27; La patria dei codici musicali tridentini, in Note d'archivio per la storia musicale, IV (1927), pp. 116-128; Organi stranieri in Italia, ibid., XIV (1937), pp. 139-186; Contributi dalmatini e sloveni alla rinascita e alla diffusione dell'arte organaria veneziana settecentesca, in Archivio veneto, LXXII (1942), pp. 194-213; Contributi trentini alle relazioni musicali fra l'Italia e la Germania nel Rinascimento, in Acta musicologica, XXI (1949), pp. 41-70; Der Orgelbau in Italien in seinen Meisterwerken vom 14. Jahrhundert bis zur Gegenwart, Mainz 1956; A che punto è in Italia la storia dell'arte organaria?, in Acta musicologica, XXX (1958), pp. 137-169; Gli organi veneziani e dizionario degli organari veneziani, Venezia 1961; Struttura e disposizione nei progetti d'organo, in L'Organo, V (1967), pp. 137-152; La musica nel Trentino dal XV al XVIII secolo, a cura di R. Maroni - C. Lunelli, Trento 1967; Strumenti musicali nel Trentino, a cura di R. Maroni - C. Lunelli, ibid. 1968; Studi e documenti di storia organaria veneta, Firenze 1973. Il L. ha firmato, inoltre, le voci Organo, Lingiardi e Serassi (famiglie di organari) per l'Enciclopedia Italiana. Per una bibliografia completa si rimanda a L'Organo, V (1967), pp. 175-182.
Il figlio Clemente, nato a Trento il 1( dic. 1929, fu avviato allo studio del pianoforte all'età di cinque anni, sotto la guida di U. Beretta e, dal 1943, di A. Tartarotti. Nel medesimo anno si trasferì con la famiglia a Povo, per sfuggire ai bombardamenti alleati. Rientrato a Trento alla fine del 1945, riprese lo studio del pianoforte con M. Gennari, insegnante presso il liceo musicale di Trento. Nel 1949 si iscrisse al corso di biologia dell'Università di Bologna, laureandosi nel 1957. Per alcuni anni lavorò come analista biologo a Bologna, iniziando nel contempo le ricerche musicologiche nelle biblioteche dell'Emilia e del Triveneto. Nel 1967 rientrò a Trento, in seguito alla morte del padre, e ne proseguì l'attività musicologica, prendendosi inoltre cura della biblioteca familiare. Rispetto agli interessi prevalentemente organografici del padre, Clemente si occupò della storia musicale trentina nei suoi molteplici aspetti, dedicandosi alla riscoperta e alla valorizzazione delle fonti musicali locali. Nel 1970 fu nominato membro della Società di studi trentini di scienze storiche entrando, dall'anno seguente, nel comitato di redazione. Nel 1972 divenne socio dell'Accademia roveretana degli Agiati, nonché membro del comitato scientifico del Museo degli usi e costumi della gente trentina di San Michele all'Adige. Dal 1976 fu incaricato di riordinare la sezione musicale della Biblioteca comunale di Trento. Nel medesimo anno assunse la direzione scientifica della "Collana per la storia della musica nel Trentino", per conto della sezione Studi musicali trentini della Società filarmonica di Trento. Intorno al 1980 intraprese l'opera di riordino del fondo musicale della Biblioteca civica di Rovereto, conclusasi con la pubblicazione del relativo catalogo (1987), mentre dal 1986 al 1993 si dedicò alla sistemazione del fondo musicale della Biblioteca L. Feininger, conservata presso il Castello del Buonconsiglio di Trento.
Come suo padre prima di lui, Clemente fu membro della direzione della Società filarmonica di Trento (a partire dal 10 ott. 1984) e soprattutto divenne un punto di riferimento per la nuova generazione di musicisti e musicologi che si stava costituendo a Trento. La casa Lunelli, in S. Maria Maggiore, fu sede di incontri culturali cui presero parte A. Carlini, D. Curti, M. Gozzi, S. de Salvo Fattor e M. Uvietta, tutti studiosi che avrebbero poi proseguito l'attività di ricerca avviata da Clemente. Tale sodalizio fu formalizzato nel dicembre 1994, con la creazione dell'Istituto atesino di bibliografia musicale, di cui Clemente fu socio fondatore e G.L. Dardo primo presidente.
Clemente morì a Trento il 23 sett. 1995. Per volontà sua e dei fratelli, il fondo musicale della famiglia (composto da migliaia di volumi a stampa, manoscritti, periodici, e da un nutrito epistolario) venne donato alla Biblioteca comunale di Trento.
La produzione musicologica di Clemente comprende studi di storia della musica trentina, trascrizioni, cataloghi di fondi musicali e saggi. Fra le opere più significative si segnalano: La musica a Trento nel Seicento e Settecento, in Dalla polifonia al classicismo: il Trentino nella musica, a cura di A. Carlini, Trento 1981, pp. 90-111; Spettacoli pubblici a pagamento nel Seicento e Settecento a Trento, in Studi trentini di scienze storiche, LXIV (1985), pp. 3-65; Musicisti nell'Ottocento trentino, in A. Carlini - D. Curti - C. Lunelli, Ottocento musicale nel Trentino, Trento 1985, pp. 169-259; Societas Universalis Sanctae Ceciliae (1947-1975) diretta da L. Feininger. Catal. delle edizioni musicali, Trento 1989; Diz. dei musicisti nel Trentino (con A. Carlini), Trento 1992; Cultura e divertimento negli spettacoli del teatro Sociale di Rovereto dalle origini al 1914, in Atti della Acc. roveretana degli Agiati. Classe di scienze umane, lettere e arti, s. 7, a. 242 (1992), Rovereto 1993, pp. 115-129; Diz. dei costruttori di strumenti musicali nel Trentino, Trento 1994; I manoscritti polifonici della Biblioteca musicale L. Feininger, ibid. 1994. Numerose edizioni critiche dedicate ai musicisti trentini G.B. Runcher, C.A. Prati, F.A. Bonporti, D. Pasqui, F.A. Berera, curate da Clemente, sono state pubblicate presso la Società filarmonica di Trento, l'Istituto ladino Micurà del Rü di San Martino in Badia, la Biblioteca civica di Rovereto e la Stamperia musicale Cipriani, fra il 1976 e il 1992. Per le altre pubblicazioni si rimanda alla Bibliografia delle opere di Clemente Lunelli, realizzata dalla Biblioteca comunale di Trento, per cura di G. Bortolotti (cfr. F. Leonardelli, Clemente Lunelli, pp. 533-543).
Fonti e Bibl.: L.F. Tagliavini, In memoria di R. L., in L'Organo, V (1967), pp. 131-134; C. Lunelli, Bibliogr. degli scritti di R. L., ibid., pp. 175-182; Id., R. L.: bibliografia, in Studi trentini di scienze storiche, XLVI (1967), pp. 96-103; R. L. organologo, a cura di C. Lunelli, Trento 1977; F. Ballardini, Storia e storiografia: il caso Bonporti, in Musica e società nella storia trentina, a cura di R. Dalmonte, Trento 1994, pp. 289, 291; M. Sorce Keller, I cori e la musica di tradizione orale nel Trentino, ibid., p. 517; Società filarmonica di Trento, Duecento anni di concerti 1795-1995, Trento 1995, pp. 185, 203 s., 207. Per Clemente: M. Gozzi, I codici musicali trentini, in Musica e società nella storia trentina, cit., p. 147; F. Leonardelli, Clemente Lunelli, in Studi trentini di scienze storiche, LXXIV (1995), pp. 529-543. Inoltre: G. Gherardini, Lunelli, due vite in musica, in L'Adige, 4 dic. 1997; Un secolo di vita dell'Accademia degli Agiati (1901-2000), a cura di G. Coppola - A. Passerini - G. Zandonati, II, Rovereto 2003, pp. 667-669 (per Clemente), 671-673 (per il L.); A. Carlini - C. Lunelli, Diz. dei musicisti nel Trentino, pp. 193 s.; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, IV, p. 526.