GUTTUSO, Renato
(App. II, I, p. 1174)
Pittore italiano, morto a Roma il 17 gennaio 1987. Mantenendo in modo coerente la sua posizione ideologica ed estetica, nel 1947 G. fu tra i fondatori, con P. Fazzini, E. Morlotti e R. Birolli, del Fronte Nuovo delle Arti e dal 1948 partecipò attivamente al movimento neorealista elaborando una serie di opere in cui, attraverso una maggiore enfatizzazione formale e una costante ricerca coloristica, componeva i temi d'ispirazione sociale in una visione più ampia ed epica (Occupazione delle terre incolte di Sicilia, 1949-50, Dresda, Gemäldegalerie; I Lavoratori, 1956, Roma, Collezione privata). In quegli stessi anni, G. s'impegnò nell'ambito della polemica sull'astrattismo sostenuto da L. Venturi, prendendo posizioni che lo avvicinarono a R. Longhi (La strada del realismo è oggi aperta per l'arte italiana, in l'Unità, 1951; Sulla via del Realismo, in Società, 1952; Del Realismo, del presente ed altro, in Paragone, 1957). Nel 1960, superato nel racconto l'intento celebrativo delle manifestazioni di massa (Battaglia di Ponte Ammiraglio, 1952, Milano, Biblioteca Feltrinelli), volontà di sintesi e rigorosa ricerca disegnativa si condensano nella Discussione, opera che, presentata alla xxx Biennale di Venezia, testimonia il nuovo interesse di G. per le esperienze dell'avanguardia europea (Giornale murale di Maggio, 1968, Aquisgrana, Collezione Ludwig; ecc.). Negli anni Settanta, la narrazione del quotidiano trova nel grande formato la sua dimensione ideale (La Vucciria, 1974, Università di Palermo; Caffè Greco, 1976, Colonia, Collezione Ludwig), mentre il linguaggio iconografico, caratterizzato da un acceso cromatismo, si arricchisce di riferimenti allegorici nella rielaborazione dei capolavori di Th. Gericault, A. Dürer, G. Morandi, P. Picasso, ecc. (Dedicato al maestro di Avignone - da Grünewald a Picasso, 1973, e Malinconia da Dürer, 1983, Roma, Collezione Toninelli; La Primavera da Botticelli, 1985, Varese, Collezione privata).
Proseguendo con intensità la sua produzione pittorica e grafica (56 delle quasi mille tavole con illustrazioni per la Divina Commedia, elaborate tra il 1959 e il 1961, sono state pubblicate in Il Dante di Guttuso, 1970), ha realizzato, tra l'altro, sculture in bronzo colorato (L'Edicola, 1964, Roma, Collezione Toninelli) e una serie di pannelli decorativi per il soffitto del teatro di Messina (1985). Autore di numerosi articoli apparsi su Paragone e su Rinascita, nel 1972 ha pubblicato Mestiere di pittore: scritti sull'arte e la società. Ripetutamente presente dal 1950 alla Biennale di Venezia, ha esposto le sue opere in numerose mostre personali, in Italia e in Europa (Stedelijk Museum di Amsterdam, 1962; Musée d'art moderne de la Ville de Paris, 1971; Kunsthalle di Colonia, 1977; importanti le retrospettive a Palazzo Grassi, Venezia, 1982; Palazzo Reale, Milano, 1985). Vincitore del premio Marzotto (Roma, 1960), nel 1972 è stato insignito del premio Lenin per la Pace. Vedi tav. f.t.
Bibl.: E. Vittorini, Storia di Guttuso, Milano 1960; A. Moravia, Renato Guttuso, Palermo 1961; M. Gendel, in Art News, marzo 1966; R. Longhi, in Paragone, 1966; P. Bellini, Guttuso: opera grafica, Milano 1978; E. Crispoldi, Catalogo ragionato generale dei dipinti di Renato Guttuso, 3 voll., ivi 1983-85; E. Siciliano, Guttuso. Il teatro, i bozzetti, le scene, gli allestimenti 1940-1980, ivi 1980. Cataloghi di mostre: M. Calvesi, Guttuso: opere dal 1931 al 1981, Venezia 1982; C. Brandi, V. Rubin, Renato Guttuso, Cagliari 1986.