FASANO, Renato
Nacque a Napoli il 21 ag. 1902 da Almerindo e da Elvira Fasulo.
La sua formazione avvenne nella città natale, presso il conservatorio "S.Pietro a Majella", dove studiò pianoforte con F. Rossomandi e composizione con A. Savasta. Tra il 1930 e il 1942 si dedicò soprattutto alla musica da camera, scrivendo vari pezzi per archi e pianoforte; tuttavia l'interesse per l'attività creativa rimase circoscritto a questi anni, avendo egli scelto ben presto di dedicarsi alla direzione ed alla didattica. Nominato nel giugno del 1944 commissario artistico straordinario dell'Accademia di S. Cecilia e dell'Istituzione dei concerti, si impegnò tenacemente nella ricostituzione del coro e dell'orchestra, promuovendo una ripresa ad altissimo livello dell'attività concertistica romana. Nel frattempo andavano maturando in lui la grande passione per la musica strumentale italiana del XVII e XVIII secolo e il proposito di riproporre le musiche di autori come Vivaldi, Cimarosa, Pergolesi, Alessandro Scarlatti, Geminiani, a lungo dimenticati dalla tradizione musicale, attraverso lo studio approfondito delle loro opere ed un'esecuzione il più possibile fedele ai testi originali. A questo scopo fondò nel 1948 il Collegium musicum Italicum, che prese il nome da un'associazione di musicisti dilettanti, fiorita in Europa nelle aree non cattoliche di Germania, Austria e Svizzera nei secoli XVII e XVIII. Il F. chiamò a comporre l'orchestra grandi solisti, fino a raggiungere un organico di sette violini, due viole, due violoncelli, un contrabbasso, un oboe ed un cembalo, che avevano la caratteristica esecutiva di alternarsi vicendevolmente nelle parti soliste e di ripieno.
Nel 1950 la formazione assunse il nuovo titolo di Virtuosi di Roma ed in oltre trent'anni di attività raggiunse una fama altissima, consolidata da oltre 1.600 concerti, che ottennero un grande successo di pubblico e di critica, e da circa 3.000 tra esecuzioni, registrazioni ed incisioni in tutto il mondo. Il suo repertorio comprendeva, tra l'altro, la esecuzione integrale dei vivaldiani Estro armonico e Cimento dell'armonia e dell'inventione, condotti sull'edizione originale del 1725, con revisione dello stesso Fasano.
Accanto all'opera di musicista, studioso e direttore di orchestra il F. svolse un'intensa attività didattica e di promozione divulgativa di iniziative musicali a favore dei giovani. Dal 1931 al 1939 fu direttore del conservatorio "Pierluigi da Palestrina" di Cagliari; per un breve periodo diresse il conservatorio "G. Verdi" di Trieste e nel 1952 il "B. Marcello" di Venezia, dove successe a F. Malipiero. Nel 1957 istituì il Piccolo Teatro musicale che, specializzato in esecuzioni di opere da camera, ed avvalendosi del già noto complesso strumentale dei Virtuosi di Roma, potenziato da un'aggiunta di 24 elementi e con la partecipazione di celebri cantanti, registi e scenografi, permise la rappresentazione del dimenticato repertorio operistico dei secoli XVII e XVIII, tra cui: La serva padrona di G. B. Pergolesi; Il maestro di cappella di D. Cimarosa; La cambiale di matrimonio di G. Rossini; Il filosofo di campagna di B. Galuppi. Il Piccolo Teatro musicale si affermò brillantemente, con circa 200 recite in Europa, Stati Uniti e Unione Sovietica.
Nel 1960 il F. fu chiamato a dirigere il conservatorio di S. Cecilia di Roma, che aveva necessità ed urgenza di una crescita innovativa e di un diverso ordine didattico. Fu pertanto costretto a lasciare Venezia, dove continuò, comunque, ad esercitare la carica di presidente del Centro di cultura per la ricerca e gli studi sulla musica del XVII e XVIII secolo, e fondò e diresse corsi internazionali musicali estivi denominati Vacanze musicali. Durante i dodici anni di attività direttoriale a Roma riuscì ad ottenere il restauro della sede del conservatorio di via dei Greci, ex convento delle orsoline, ed impostò un programma di incremento e selezione degli studenti con una attenzione particolare all'inserimento degli stranieri; creò una scuola media e un liceo scientifico, annessi al conservatorio, ed istituì nuovi corsi di insegnamento sperimentali (come quello di direzione d'orchestra affidato a F. Ferrara o quello di jazz affidato a G. Gaslini) e seminari interdisciplinari. Il F. fu inoltre presidente dell'Association européenne des conservatoires Académies et Musikhochschulen, affiliata all'Unesco. Membro dell'Accademia nazionale Cherubini di Firenze, dal 1972 al 1976, fu inoltre presidente della Accademia nazionale di S. Cecilia. Diresse, per la casa Ricordi, la collana "Antiche musiche strumentali italiane".
Morì a Roma il 3 ag. 1979.
Artista particolarmente versatile, il F. svolse attività di compositore soprattutto all'inizio della sua carriera musicale, prediligendo la musica da camera: Cordova per archi (1927); Il flauto notturno per violino e pianoforte (1932); La ninna nanna della mamma (1932); Muto (1937); Il signor Bonaventura per violoncello e pianoforte (1937), anche per violoncello e orchestra da camera; Sonatina per violoncello e pianoforte (1942). Scrisse numerosi pezzi per pianoforte, tra cui Scherzo (1924); En Castilla este un castillo (1929); Pusilleco (1942); compose, inoltre, numerose liriche per canto e pianoforte, tra cui Musica (1928) ed il poema sinfonico Isola eroica (1942). Il suo grande talento di studioso e revisore di testi musicali dei secoli XVII e XVIII affiora soprattutto dalle brillanti esecuzioni dei Virtuosi di Roma e del Piccolo Teatro musicale; organizzò e diresse i due complessi musicali con un severo rispetto della tradizione, unito al piglio individuale ed alle idee innovative che caratterizzavano la sua eclettica personalità.
L'ampissima discografia del F., realizzata con le più quotate case, quali la RCA, Decca, Angel, Mercury ed Everest, oltre alle esecuzioni dell'Estro armonico e de Il cimento dell'armonia e dell'inventione di Vivaldi, comprende: il Concerto per oboe di V. Bellini; tre Concerti grossi Op. 6 di A. Corelli; Concerto grosso in fa minore n. 12 di F. Geminiani; Concerto in sol per archi di G. Paisiello; Concerto per oboe in mi minore di un anonimo della scuola veneziana del XVIII secolo; Concerto in sol minore per archi e cembalo di ripieno di A. Scarlatti; di A. Vivaldi Concerto in mi minore per archi e cembalo; Concerto in fa minore Op. 7 n. 11 per violini, archi e cembalo di ripieno; Concerto in do minore per oboe; Concerto in si minore Op. 10 n. 6 per oboe. Sotto la sua direzione il Piccolo Teatro musicale, che aveva sede a Roma nel teatro della Cometa di palazzo Pecci Blunt, mise in scena un delizioso repertorio di opera buffa, con un allestimento, facilmente trasportabile, studiato appositamente per rendere possibile una dinamica preparazione della scenografia, durante le sue richiestissime tournées nelle maggiori città del mondo.
Tutte le opere erano presentate in un proscenio in miniatura con scene e costumi ricostruiti fedelmente sugli originali e con un'attenzione particolare a ricreare l'atmosfera e lo spirito musicale del XVIII secolo; alcune rappresentazioni si svolgevano in cornici caratteristiche, come il teatro di corte di Maria Antonietta a Versailles, o il teatro Reale di Drottningholm. Costituivano il ricco repertorio del Piccolo Teatro musicale La serva padrona di Pergolesi, uno dei lavori che maggiormente beneficiò dell'opera del F. nel settore operativo del recupero di brani antichi sconosciuti, incisa dalla Ricordi, con Renata Scotto e S. Bruscantini; Il maestro di cappella di D. Cimarosa per la regia di C. Pavolini, con scene e costumi di Fiorella Mariani, rappresentato per la prima volta a Firenze, teatro della Pergola, 29 apr. 1957; La cambiale di matrimonio di G. Rossini, presentata per la celebrazione del centenario della morte dell'autore, con la regia di C. Pavolini, scene di G. Polidori, costumi di M. D'Andrea, e la partecipazione di Cecilia Fusco e S. Bruscantini; Il barbiere di Siviglia di G. Paisiello, regia di S. Sequi, con Elena Zilio, A. Burchiellaro e F. Andreolli; Il filosofo di campagna di B. Galuppi, regia di C. Pavolini; Il Crescendo di Cherubini, regia di C. Pavolini, scene di F. Laurenti, rappresentata la prima volta a Parigi, Opéra, 5 giugno 1960; Il mercato di Malmantile o La vanità delusa di Cimarosa, per la revisione di G. Pannain, regia di C. Pavolini, scene e costumi di F. Laurenti, per la prima volta a Roma, teatro La Cometa, 23 maggio 1964; Il geloso schernito di Pergolesi, regia di C. Pavolini, scene e costumi di G. Polidori, per la "Settimana italiana", Groninga, 28 maggio 1964; Re Teodoro in Venezia di Paisiello, revisione di Barbara Giuranna, regia di Pavolini, scene e costumi di F. Laurenti, Roma, teatro La Cometa, 9 apr. 1965.
Un grande successo fu tributato al F. e ai suoi strumentisti negli USA, dove nel 1968 incise, insieme col coro della Rai di Roma diretto da N. Antonellini, per la RCA Victor Red Seal Records, l'Orfeo ed Euridice, di C.W. Gluck con Sherley Verrett, Anna Moffo, Judith Rasken. Molto importante fu l'attività del F. in ambito di trascrizioni e revisioni. Fu incaricato dalla casa editrice Universal di Vienna di trascrivere le opere strumentali sacre di A. Vivaldi secondo i testi originali, di cui completò lo Stabat Mater, il Credo, il Beatus vir ed effettuò la revisione e realizzazione di La Griselda, opera in tre atti (ediz. della partitura, Palermo 1985). Questi lavori furono incisi negli Stati Uniti dalla RCA ed eseguiti dai Virtuosi di Roma, diretti dal F., con il coro della Rai di Roma. Il F. fu anche iniziatore, con l'appoggio governativo, presso i centri di cultura B. Marcello e G. Cini, dell'edizione nazionale dell'Opera omnia di C. Monteverdi, che portò alla ristampa, da parte dell'Universal Edition di Vienna, dei volumi 8, 15 C 16 e dell'aggiunta di un 17º supplementare. Sono degne di nota, oltre alle libere trascrizioni di N. Van Westerhout, Rossini e Martucci, le revisioni delle Quattro stagioni di Vivaldi e della Sinfonia in re di Muzio Clementi; il F. scrisse inoltre l'antiprefazione di Diorama della musica in Sardegna ed una Storia degli abbellimenti musicali dal canto gregoriano a Verdi e guida all'interpretazione (Roma 1949).
Fonti e Bibl.: Notizie documentarie sono state fornite dal figlio Giuseppe. Oltre ai necrologi riportati nei maggiori quotidiani e nelle riviste specialistiche cfr. Diz. Ricordi della musica e dei musicisti, p. 453; Encicl. della musica Ricordi, II, p. 170; Enc. dello spettacolo, Aggiornamento, pp. 334 s.; Enc. della musica Rizzoli-Ricordi, II, p. 438; The New Grove Dict. of music and musicians, VI, p. 412; Diz. enc. universale della musica e dei musicisti. Le biografie, II, p. 708.