BIROLLI, Renato
Pittore e scrittore d'arte, nato a Verona nel 1907. Vive a Milano. Ha partecipato a tutte le principali mostre nazionali degli ultimi anni, mantenendosi alla testa dell'ambiente artistico milanese. Dopo essere stato a lungo correttore di bozze a L'Ambrosiano, esordì nel 1931 con qualche tentativo di intonazione religiosa, entrando però subito dopo sotto l'influenza di Van Gogh, acutamente sofferta e adottata come mezzo di reazione al "Novecento" e alla pittura metafisica, sentiti ormai troppo distaccati dalla vita. In questo periodo, fondamentalmente tardo-espressionista, si intersecano anche larvate influenze di Kokoschka, Scipione, Ensor (Erodiade, 1934; L'Eldorado, 1935; Maschere vaganti, 1937; ecc.); del 1937 sono i disegni delle Metamorfosi (testo di S. Bini), estremo risultato dell'irrazionalismo soggettivistico, ironico, "magico" e lontanamente goyesco che gli è proprio. È seguito un periodo di larga costruttività cromatica ispirantesi a Cézanne e ricca di opere pregevolissime (Maschera gialla; Ritratto della madre, 1941), accompagnato da intenso lavorio autocritico culminato nei Taccuini (in Corrente, 1943). L'aspirazione del B. a un elevato piano di cultura europea ha trovato pratica risoluzione nella partecipazione alla Resistenza, durante la quale ha fissato (1944) i delitti dei nazi-fascisti con un senso di profonda ribellione in una serie di efficaci disegni (coll. Cavellini, Brescia).
Bibl.: S. Bini, R. B., Milano 1941; id., in Stile, giugno 1942; P. L., ibid., aprile 1942; R. Carrieri, in Tempo, 21-28 maggio 1942; U. Apollonio, in Arte italiana del nostro tempo, Bergamo 1946.