Rems
s. f. inv. Acronimo di Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza
• «Occorre passare alla sicurezza della cura», aggiunge Enrico Zanalda, segretario Sip [Società italiana di psichiatria], «ovvero a un percorso che può iniziare in carcere, proseguire in Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) fino al domicilio». Con la fine degli Opg, per le persone malate di mente autrici di reato si prospettano dunque strutture sanitarie prive della custodia degli agenti penitenziari come già avviene al Carlo Poma (Castiglione delle Stiviere): una «buona pratica» da seguire (Beatrice Tomasini, Repubblica, 25 marzo 2014, p. 28, Salute) • Nell’ambito del decreto legge cosiddetto «svuota-carceri» (22 dicembre 2011, n. 211) e sull’onda dell’atmosfera creata dalla condanna dell’Unione Europea per la situazione carceraria in Italia, si decide frettolosamente di far fronte alla situazione con un articolo che subisce rinvii fino all’ultimo (Dl 30 maggio 2014, n. 81) e che impone la definitiva chiusura degli Opg in favore di nuove strutture locali dette Rems (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza Sanitaria), gestite dalle Regioni e dal ministero della Salute. (Gilberto Corbellini ed Elisabetta Sirgiovanni, Sole 24 Ore, 29 marzo 2015, p. 26, Scienza e filosofia) • Gli stessi avvocati martedì mattina si sono trovati nel cortile del palazzo di giustizia per manifestare contro l’iniziativa legislativa che potrebbe ripristinare gli Ospedali psichiatrici giudiziari di fatto «disponendo il ricovero di detenuti nelle Residenze per le misure di sicurezza (Rems) ‒ recita il comunicato pubblicato sul sito di Ucpi ‒ come se fossero i vecchi Opg, dovendo le Rems costituire la risposta dell’ordinamento anche per chi sia destinatario di misure di sicurezza provvisorie, a chi riveli, da detenuto, una sopravvenuta infermità psichica, e perfino qualora ciò sia ancora da accertare. (Pi. Pra., Giornale di Brescia, 25 maggio 2017, p. 12, La Città).