REGOLARIMETRO
Nell'industria tessile, apparecchio da laboratorio usato per misurare il cosiddetto indice d'irregolarità o coefficiente d'irregolarità. Esso serve a valutare la qualità dei processi (e dei semilavorati) di preparazione, stiro e filatura, ossia di quanto tali processi si sono avvicinati alle condizioni ottimali, tenuto conto dei vincoli rappresentati dal titolo e dalle fibre impiegate. Detto indice viene definito come il rapporto tra l'irregolarità reale o misurata della sezione del nastro, dello stoppino o del filato (coefficiente di variazione della sezione nell'unità di lunghezza) e quella limite calcolata con apposite formule e in relazione alle fibre impiegate.
Il r. universalmente adottato è di tipo capacitivo: le variazioni di massa del semilavorato in esame (nastro, stoppino, filato) che passa attraverso due armature di un condensatore determinano una variazione di corrente elettrica, e questa, opportunamente amplificata, viene trasmessa a un dispositivo calcolatore per l'elaborazione dei risultati di prove e la registrazione in forma digitale e grafica dei medesimi.