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Cartesio, regola di

Enciclopedia della Matematica (2013)
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Cartesio, regola di


Cartesio, regola di o regola dei segni, in algebra, regola per determinare il segno delle radici reali di un polinomio a coefficienti reali. Se si suppone che un polinomio p(x) abbia solamente radici reali e che tutti i suoi coefficienti an, an−1, ..., a0 siano diversi da zero, la regola afferma che il numero di radici reali positive di p(x), contate con la rispettiva molteplicità, uguaglia il numero di variazioni di segno presenti tra le coppie di coefficienti consecutivi nell’insieme an, an−1, ..., a0, mentre il numero di radici negative, contate con le rispettive molteplicità, uguaglia il numero di permanenze di segno. Così, poiché per esempio il trinomio dell’equazione x2 + 3x − 4 = 0 presenta una permanenza e una variazione e il suo discriminante è positivo, essa ha due soluzioni reali di cui una negativa e una positiva. La regola di Cartesio è generalizzabile e permette di determinare un limite sul numero di radici reali positive e di radici reali negative che un polinomio a coefficienti reali può avere. Il numero di radici reali positive (contate con la rispettiva molteplicità) del polinomio a coefficienti reali p(x) = an xn + an-1 xn-1 + ... + a0 non supera il numero di variazioni di segno presenti tra le coppie di coefficienti consecutivi nell’insieme an, an-1, ..., a0 (avendo escluso eventuali coefficienti nulli), e, nel caso in cui questo limite non sia raggiunto, gli è inferiore di un numero pari. Per determinare il numero massimo di radici negative, basterà considerare il polinomio p(−x) e ripetere il procedimento esposto: le radici positive verranno in questo modo scambiate con quelle negative. Per esempio, il polinomio q(x) = x5 + x4 – x2 − 1 ha una variazione, dunque ammette al più una sola radice reale positiva. Viceversa, il polinomio q(−x) = −x5 + x4 − x2 −1 ha due variazioni, dunque q(x) ammette al più due radici reali negative. Pertanto q(x) avrà almeno due radici complesse.

Vedi anche
equazione Matematica Definizioni Si chiama e. un’uguaglianza tra due espressioni contenenti una o più variabili ovvero una o più funzioni o anche enti di natura più generale ( incognite dell’e.); se essa è soddisfatta, qualunque sia la determinazione delle variabili o delle funzioni o degli enti che sono presenti ... radice Anatomia e medicina La porzione d’impianto di un organo in accrescimento (r. del pelo, r. dell’unghia), oppure l’elemento morfologico che dà fissità a un organo (r. del dente, della lingua) o che ne costituisce il tratto iniziale (r. dei nervi), o, infine, struttura che dà origine ad altre (r. della ... coefficiente Matematica In matematica, e nelle sue applicazioni, grandezza, dimensionata o adimensionata, costante o dipendente da qualche variabile, che, operando su una certa quantità A (per es., la misura di una grandezza), consente di ottenere un’altra quantità B (c. di dilatazione termica, c. di assorbimento ... polinomio In matematica, somma di monomi (in senso proprio, solo con riferimento a monomi interi), detti termini del p.: binomio, trinomio, quadrinomio ecc., è un polinomio rispettivamente di 2, 3, 4 ecc. termini; coefficienti di un p. sono i coefficienti dei suoi monomi; grado di un p. rispetto a una lettera ...
Tag
  • REGOLA DI CARTESIO
  • POLINOMIO
  • ALGEBRA
  • RADICI
Vocabolario
règola
regola règola s. f. [dal lat. regŭla (der. di regĕre, propr. «guidare diritto»), che significò dapprima «assicella di legno, regolo» e per traslato «regola, norma»; cfr. regolo1 e, per l’analogia del passaggio semantico, canone]. – 1. Modo...
carteṡiano
cartesiano carteṡiano agg. [dal fr. cartésien]. – 1. a. Relativo alle dottrine, ai principî, agli indirizzi del filosofo e matematico francese (1596-1650) René Descartes (latinizz. Cartesius, ital. Cartèsio): il pensiero, il metodo, il...
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