registratore
registratóre [Der. di registrazione] [LSF] Strumento o apparecchio per registrare, cioè tenere in memoria su un supporto fisico, dati e informazioni varie; i più diffusi sono i r. grafici, a penna scrivente o a stampante su una striscia di carta con moto uniforme di scorrimento, i r. fotografici e cinematografici e, soprattutto, i r. magnetici, su dischi o nastri magnetici. Un r. si dice istantaneo se è in grado di registrare le caratteristiche con cui un fenomeno o una grandezza si presentano in corrispondenza a un particolare valore della variabile da cui essi dipendono; continuo se invece la registrazione si riferisce a un certo intervallo della variabile medesima; nella maggior parte dei casi tale variabile è il tempo, ma non mancano esempi di r. capaci di fornire il diagramma di una grandezza funzione di una variabile che non sia il tempo (per es., → polarografo). I r. continui possono dividersi in scriventi, fotografici e magnetici a seconda che l'andamento della grandezza registrata sia tracciato graficamente su una zona, fotograficamente su carta o su pellicola fotosensibile, oppure su un nastro magnetico. (a) I r. scriventi, o r. grafici, sono in sostanza degli strumenti di misurazione tarati (assai spesso, amperometri a bobina mobile: v. fig.) nei quali la grandezza in esame, variabile nel tempo, provoca il movimento di uno stilo munito all'estremità libera di una pennina inchiostrata che poggia su una striscia di carta animata da un moto uniforme di scorrimento, ottenuto da un motore a orologeria o elettrico; in alcuni r. scriventi, detti r. a disco, la carta è fissata su un disco circolare posto in rotazione uniforme dal motore. Si ottiene in tal modo il tracciamento, sulla zona di registrazione, del diagramma in funzione del tempo della grandezza applicata al registratore. Talora, al fine di ridurre l'attrito è usato il r. ad archetto battente, nel quale lo stilo normalmente non è appoggiato sulla carta ma è premuto su essa a intervalli regolari di tempo da un archetto comandato elettromagneticamente: il diagramma di registrazione è allora naturalmente per punti; spesso in questi r. lo stilo non è scrivente, la registrazione ottenendosi per il tramite di un nastrino inchiostrato interposto tra lo stilo e la carta; tale principio, mediante l'uso di nastrini di colore diverso e di un adatto commutatore automatico, consente di ottenere la contemporanea registrazione di più grandezze. Altra importante categoria di r. scriventi è quella dei r. a servomotore, largamente usati per le loro doti di sensibilità e di versatilità. In essi lo stilo scrivente è portato da un equipaggio, mobile su una guida rettilinea, comandato da un motore elettrico. La grandezza da registrare viene fatta agire su un opportuno dispositivo elettrico o elettromagnetico (dispositivo d'equilibrio), in contrasto con l'azione di una grandezza di riferimento (per es., una tensione elettrica) il cui valore dipende dalla posizione dell'equipaggio sulla guida; il motore, comandato dal dispositivo di equilibrio, fa muovere l'equipaggio in modo da mantenere costante il rapporto delle due grandezze: in definitiva l'equipaggio viene ad assumere sulla guida una posizione che dipende, istante per istante, dal valore della grandezza applicata al registratore. Spesso il dispositivo d'equilibrio è potenziometrico oppure a ponte, e allora i r. a servomotore sono detti r. a potenziometro oppure r. a ponte; se nel circuito del r. sono usati transistori o altri dispositivi elettronici, si parla anche di r. elettronici. Di tipo particolare sono i r. a due coordinate o r. X-Y (o, all'ingl., plotter), costituiti (v. fig.) da un carrello mobile secondo uno dei lati del foglio rettangolare su cui avviene la registrazione, sul quale carrello scorre, secondo l'altro lato del foglio, lo stilo scrivente; ognuno dei due movimenti, fra loro ortogonali, del carrello e dello stilo è ottenuto mediante un sistema a servomotore, del tipo di quello precedentemente descritto; applicando ai morsetti d'ingresso dei due sistemi, due grandezze fra loro dipendenti, convenz. indicate come grandezza X e grandezza Y, l'apparecchio traccia il diagramma dell'una in funzione dell'altra; con opportuni adattamenti della parte elettronica, è possibile tracciare anche il diagramma di una funzione di due variabili, parametrizzando quest'ultima per una successione di valori di una delle due variabili, avendo quindi una famiglia di diagrammi parametrici. Accanto ai precedenti tipi di r., che sono tutti analogici, vanno ricordati i r. numerici, o digitali, che registrano, a prefissati intervalli della variabile indipendente, il valore numerico della grandezza applicata a essi, avendo convertito con appositi convertitori analogico-digitali, le grandezze analogiche; la parte registratrice è una piccola stampatrice. (b) Come ben si comprende, la prontezza dei r. scriventi, anche di quelli a servomotore, è limitata (la risposta in frequenza è buona sino a non oltre poche decine di Hz, nei tipi più pronti); per la registrazione di grandezze rapidamente variabili si ricorre vantaggiosamente all'uso dei r. ottici, o fotografici, molto più pronti. Il loro principio di funzionamento è sostanzialmente quello dell'indice ottico (v. misure fisiche: IV 47 Fig. 2.2); la grandezza da registrare provoca, agendo su opportuni dispositivi, la deflessione di un fascetto di raggi luminosi che vanno a impressionare una striscia di carta fotografica o una pellicola fotografica fatta scorrere con velocità uniforme (v. anche oscillografi e oscilloscopi: IV 335 Fig. 4.2). Cospicui esempi di r. ottici sono i dispositivi usati per la registrazione dei suoni sulle pellicole cinematografiche (v. suono: V 710 e). (c) Nei r. magnetici le variazioni della grandezza da registrare si trasformano in corrispondenti variazioni dello stato di magnetizzazione di un filo o di un nastro di materiale ferromagnetico fatto scorrere con velocità uniforme; ideati inizialmente per registrare suoni (e per il loro principio di funzionamento v. suono: V 711 a), sono attualmente usati per registrare grandezze elettriche comunque variabili nel tempo, anche a frequenza relativ. alta (sino a qualche MHz). La procedura abituale consiste nel "leggere" il nastro una volta effettuata la registrazione, per es. mediante un oscilloscopio a raggi catodici; sullo schermo di quest'ultimo è possibile allora osservare l'andamento della grandezza registrata, nelle condizioni che più fanno comodo, per es. aumentato o diminuito in ampiezza oppure accelerato o ritardato; se ciò che interessa è registrato in un breve tratto di nastro, è possibile reiterare ciclicamente la lettura di quel tratto, in modo che sullo schermo dell'oscilloscopio si formi il diagramma della grandezza in quel certo intervallo di tempo; terminata la lettura, ed eventualmente dopo aver trasferito altrove i dati che interessano, il nastro può essere cancellato e usato per altre registrazioni. Sono in uso r. magnetici a più canali, che consentono la registrazione contemporanea di varie grandezze su uno stesso nastro. Un notevole vantaggio dei r. magnetici consiste nel fatto che essi consentono facilmente, durante la lettura, il trasferimento diretto delle grandezze registrate a dispositivi di elaborazione elettronica dei dati, anche se sempre più spesso si utilizzano direttamente questi ultimi, provvisti di opportuni sistemi di interfacciamento con le grandezze da registrare. ◆ [MTR] [ACS] R. di livello sonoro: v. misurazioni acustiche: IV 15 e. ◆ [ACS] R. sonoro, o di suoni: denomin. generica dei dispositivi, di varia natura, per la registrazione sonora: v. suono: V 704 d.