ARTICHE, REGIONI
ARTICHE, REGIONI (IV, p. 680).
a) Esplorazioni recenti. - Nel 1932-33 è stato indetto,. a mezzo secolo di distanza dal primo (1882-83), un secondo "anno polare" con un larghissimo programma di ricerche sistematiche, specialmente nel campo meteorologico e geofisico e con la collaborazione di numerosi stati; i dati raccolti sono stati assai copiosi, ma dovrà passare ancora molto tempo prima che essi possano essere elaborati in modo da ricavarne risultati di carattere sintetico. In questa occasione furono istituite, specialmente a cura dell'U.R.S.S., molte stazioni di ricerca, che hanno continuato a funzionare anche in seguito, divenendo permanenti; esse hanno servito spesso altresì di base o di punto di appoggio per veri e proprî viaggi di esplorazione e di ricognizione.
Tra le esplorazioni recenti nel settore a nord del continente americano, vanno ricordate anzitutto quelle di A. Wegener nell'interno della Groenlandia, dove egli aveva impiantato nel 1930 la stazione di "Eismitte" destinata a funzionare anche nell'anno polare e dove egli stesso risiedette per alcuni mesi soccombendo poi per gli stenti e il freddo nel novembre, durante il tentativo di far ritorno alla costa. Nel 1934 notevoli esplorazioni furono compiute da M. Lindsay nella Terra di Re Cristiano IX (Groenlandia di NO.); un'altra spedizione, scientificamente bene attrezzata, fu inviata dalla università di Oxford per lo studio della Terra di Ellesmere (1934-1935), dove importanti ricerche ha compiuto anche una missione diretta da T. N. Wordie di Cambridge, già noto per altri viaggi nell'Artide. In tutto l'arcipelago americano-artico i Canadesi hanno moltiplicato la loro attività irradiandosi da varî posti permanenti.
Nel proprio settore, l'U.R.S.S. ha intrapreso anzitutto una serie di lavori geodetico-topografici per la costruzione di una carta dell'Artide sovietica, ormai pressoché terminata. È compiuto il rilievo della maggior parte delle grandi isole artiche (delle quali è stata scoperta anche qualcuna nuova, p. es., quella trovata nel 1935 dal rompighiaccio Sadko a 80° lat. N. e a circa 79° E., che ha rafforzato l'opinione di coloro che suppongono l'esistenza di tutto un arcipelago sconosciuto a est della Terra di Francesco Giuseppe); per tutte le isole si hanno perciò oggi dati areometrici più precisi (Novaja Zemlja, kmq. 81.280; Terra di Francesco Giuseppe, kmq. 18.939; Terra del Nord, kmq. 36.712; isole della Nuova Siberia, kmq. 35.796; isole Wrangel [Vrangel′] kmq. 7541).
In relazione a questi lavori topografici e cartografici stanno anche le nuove delimitazioni e denominazioni dei mari artici, dei quali sono state pure calcolate le aree (Mare di Barents, kmq. 1.088.025; Mar di Kara, kmq. 853.698; Mare di Laptev kmq. 640.678; Mare della Siberia Orientale, kmq. 849.391).
I tentativi per aprire allo sfruttamento e all'insediamento la Siberia settentrionale hanno condotto a nuove traversate del cosiddetto "Passaggio del Nord-Est". Nel 1932 una spedizione guidata da O. Schmidt sul rompighiaccio Sibirjakov, partita da Arcangelo il 28 luglio, girando a nord della Terra del Nord, raggiungeva il 1° ottobre le acque libere del Mare di Bering, compiendo quindi l'intera traversata in una sola stagione. In senso inverso la compieva nel 1934 il rompighiaccio Lütke in soli 83 giorni da Vladivostok a Murmansk, mentre una nuova spedizione, ancora diretta dallo Schmidt, sul Čeljuskin, che doveva effettuare il passaggio da ovest a est raggiungendo l'isola Wrangel, falliva, perché la nave veniva frantumata dai ghiacci il 13 febbraio 1934; i 104 naufraghi, accampatisi sulla banchisa, venivano dopo due mesi miracolosamente salvati tutti da aviatori russi. Nel luglio-agosto 1935 il passaggio del NE. era di nuovo effettuato per intero, e questa volta da un piroscafo da carico, il Vanzetti.
I rompighiaccio - dei quali sono stati perfezionati tipi speciali - hanno recato preziosi servizî anche per l'esplorazione di altre parti dell'Artide. Il rompighiaccio Krassin, spedito alla ricerca dei resti del dirigibile Italia, toccava nel 1928 la latitudine di 81°47′ e nell'estate 1934 riusciva, dopo parecchi vani tentativi, a raggiungere la Terra di Wrangel. Altri rompighiaccio hanno compiuto ricognizioni sulle coste della Terra del Nord, dell'Arcipelago di Francesco Giuseppe, dell'Arcipelago della Nuova Siberia e isole vicine; qui il 3 settembre 1937 il rompighiaccio Sadko ha raggiunto l'Isola Henriette e vi ha sbarcato il personale di una stazione radiografica.
Anche i mezzi aerei sono largamente impiegati. Nell'estate 1931 il dirigibile tedesco Zeppelin ha effettuato un volo da Arcangelo sulla Terra di Francesco Giuseppe, la Terra del Nord, la Penisola di Tajmyr e la Novaja Zemlja. Ma soprattutto l'areoplano ha confermato i suoi vantaggi per larghe ricognizioni generali, tanto che si è ormai sulla via di impiegarlo per servizî transartici destinati a diventare regolari. Nell'estate 1937 si sono tentati tre voli di prova senza scalo. Un aeroplano partito da Mosca il 18 giugno ha felicemente atterrato a Portland negli Stati Uniti dopo una trasvolata di circa 9000 km. in 56 ore e 20 minuti (pilola Škalov); un secondo, partito da Mosca il 12 luglio, ha raggiunto San Jacinto in California con un percorso di oltre 10.000 km. in 62 ore e 17 minuti (pilota Gromov); un terzo, partito, sempre da Mosca, il 12 agosto, col proposito di raggiungere Fairbanks nell'Alasca (pilota Levanevskij) si è perduto.
Infine va ricordato ancora una volta il contributo derivato alla conoscenza delle regioni artiche dalle stazioni permanenti, delle quali quelle fornite di strumenti meteorologici sono ormai numerosissime; quelle attrezzate anche per ricerche di altro genere sono una quarantina. La più settentrionale è quella istituita nel 1932 nell'Isola Principe Rodolfo a circa 830 lat. Ma nell'estate 1937 i Russi hanno costituito anche una stazione galleggiante a 89°41′ lat. N. e a circa 87° long. O. su un grande banco di ghiaccio sul quale una squadra aerea partita dall'Isola Principe Rodolfo ha sbarcato i materiali, i mezzi di vita e gli stessi studiosi (il direttore J. Papanin e altri tre). La stazione, provvista per un anno, iniziò la sua attività il 21 maggio; il banco di ghiaccio venne trascinato alla deriva verso sud, riducendosi gradualmente di dimensioni, cosicché si nutrirono serie apprensioni per la sua sorte, fino alla primavera del 1938, quando la spedizione di soccorso ebbe esito favorevole.
b) Risorse economiche e popolamento. - La progressiva penetrazione nelle regioni artiche suscita anche prospettive di un più largo avvaloramento economico. Nella Siberia settentrionale, nell'Arcipelago americano-artico e in Groenlandia si fanno esperimenti di coltivazioni (in Siberia fino a 680 lat.) e di allevamento (renna, bue muschiato, capra, ecc.); secondo il canadese V. Stefannson specialmente nel settore americano-artco vi potrebbero essere larghe possibilità di vita, basata sulle risorse del paese, per una popolazione stabile molto più numerosa dell'attuale. Ma le risorse più importanti sono tuttavia quelle offerte dalla pesca e dalla caccia agli animali polari, effettuate oggi in parti del Mare Artico sempre più lontane dai centri di partenza, da flottiglie appoggiate alle stazioni radiografiche e meteorologiche permanenti e largamente aiutate dalla radio.
Nella parte orientale del Mar di Kara si fa larga incetta, d'estate, del legname fluitato in gran copia dai fiumi siberiani; nelle isole della Nuova Siberia si catturano in estate grandi quantità di foche, trichechi e altri animali marini. Anche le risorse del sottosuolo, già sfruttate nello Spitzberg (carbon fossile), nella Groenlandia (criolito) e altrove, vengono esplorate sistematicamente nella Novaja Zemlja, nell'Arcipelago di Francesco Giuseppe, nella Terra di Ellesmere, ecc.
Connessi con questo movimento sono i progressi del popolamento. Nella Siberia settentrionale sono sorti o stanno sorgendo nuovi porti, specialmente sugli estuarî o alla foce dei maggiori fiumi, e taluni, come Igarka sull'estuario dello Jenissej (Enisej), crescono assai rapidamente. Qualche nuova località abitata in permanenza si può annoverare anche nella Novaja Zemlja e nelle Isole Artiche americane. Del resto - se si eccettuino le stazioni radio, quelle di ricerca scientifica e alcuni posti di polizia canadesi - i nuovi stabilimenti permanenti sono ancora pochi: se ne può ricordare qualcuno di recente fondazione sulla costa orientale della Groenlandia.
Circa le comunicazioni, è da tener presente che l'accesso alle regioni artiche è migliorato grazie a nuovi tronchi ferroviarî aperti in Siberia, ma soprattutto grazie ai servizî aerei sovietici e canadesi, che ora raggiungono in entrambi i settori le rive del Mare Artico. Sono stati resi più frequenti e regolari anche i servizî fra lo Spitzberg e la Norvegia, fra la Groenlandia e la Danimarca.
Così, come si è già accennato, si è preparata la via all'istituzione di regolari linee aeree transpolari, con l'appoggio delle numerose stazioni radio o scientifiche permanenti che già esistono. Le distanze, rispetto ai percorsi ordinarî, risultano notevolmente abbreviate (Londra-Tōkyō 9560 km. attraverso l'Artide, in confronto a 13,100 per la Transiberiana; Pechino-New York 11.000 km. in confronto a 15.000, ecc.).
c) Divisione politica. - La divisione politica delle regioni artiche è ormai definitiva, essendosi risolute anche talune controversie come quella tra la Norvegia e la Danimarca circa il possesso di una parte della costa orientale della Groenlandia (risolta a favore della Norvegia). L'Isola Wrangel e la vicina Isola Herald sono state dichiarate ufficialmente russe; così pure l'Isola Bianca fra lo Spitzberg e l'Arcipelago di Francesco Giuseppe, nella quale furono ritrovati nel 1931 i resti della spedizione Andrée.