BALCANICA, REGIONE (v, p. 910)
Suddivisione politica (p. 929). - La Regione Balcanica ha subìto perdite gravi e danni d'ogni genere a causa della seconda Guerra mondiale, mentre invece il quadro geopolitico, alla fine del conflitto, non è sostanzialmente mutato. Essa si suddivide anche ora nei 5 stati seguenti:
Solo la Turchia, stato bicontinentale prevalentemente asiatico, è rimasta estranea al conflitto; gli altri paesi vi sono stati invece coinvolti. Per le modificazioni territoriali temporaneamente avvenute e le vicende dei singoli stati, si rimanda alle relative voci (albania, bulcaria, grecia, iugoslavia in questa App.). Le variazioni, rispetto alla situazione del 1938, sancite dai trattati di pace, sono le seguenti:
1) Dobrugia: con l'accordo di Craiova (7 settembre 1940), la Bulgaria ottenne dalla Romania la retrocessione della Dobrugia meridionale con kmq. 7696 e 320.000 abitanti. La regione, che prende il nome di Quadrilatero per la sua figura, ha notevole valore agricolo, specie per la coltura dei cereali.
2) Saseno: l'art. 28 del trattato tra l'Italia e le N.U. (10 febbraio 1947), riconosce che l'isola fa parte del territorio albanese.
3) Zara e Lagosta: sono state cedute alla Iugoslavia (art. 11 dello stesso trattato), che si è ingrandita pure con la cessione di gran parte della Venezia Giulia (che non appartiene alla Regione Balcanica).
Queste variazioni territoriali hanno causato alcuni scambî di popolazione. Circa 62.000 Bulgari sono passati dalla Dobrugia settentrionale (rimasta alla Romania) alla Dobrugia meridionale (passata alla Bulgaria) e in senso inverso si sono spostati gruppi di Romeni. Inoltre da Zara una parte della popolazione si è trasferita in Italia. Se modeste sono state le variazioni del quadro geopolitico, profonde sono quelle nel campo economico e politico. In quello economico le devastazioni sono state immense, ma la ripresa, con caratteri diversi nei varî paesi, procede celermente, sia nel campo agricolo, sia in quello industriale e commerciale.
Nel campo politico i 3 regni di Albania, Bulgaria, Iugoslavia, si sono trasformati in repubbliche (unitarie le prime, federale l'ultima) e l'influenza delle potenze occidentali e centrali è stata sostituita dall'influenza sovietica, che si manifesta attraverso il predominio dei partiti di sinistra. Invece la Grecia continua nella sua politica, favorevole agli Anglosassoni, mentre la Turchia Europea rimane in disparte da queste contese.