REGINALDO da Piperno
REGINALDO da Piperno (Raynaldus de Piperno). – Nacque nella prima metà del Duecento (si ignora l’anno) sicuramente a Priverno dal momento che, non essendoci ancora in quel luogo un convento domenicano, il toponimo non potrebbe riferirsi al convento di affiliazione. In ogni caso, era molto più giovane di Tommaso d’Aquino, nato intorno al 1226 (del quale fu efficace collaboratore e fedele compagno, «socius continuus»), visto che nella dedica del Compendium theologiae Tommaso si rivolge a lui con l’appellativo di «filius carissimus».
Reginaldo potrebbe aver preso l’abito domenicano nel convento di Anagni, il più vicino al paese natale. Se si ammette invece la sua permanenza a Napoli come studente prima di entrare nell’Ordine domenicano, allora si deve collocare qui il suo ingresso nell’Ordine.
Del suo stretto rapporto con l’Aquinate fa fede l’aneddoto riportato dal biografo principale di costui, Guglielmo di Tocco: Reginaldo sarebbe stato testimone della conversazione tra il suo maestro e gli apostoli Pietro e Paolo, che gli avrebbero rivelato l’autentica interpretazione di un passaggio del libro del profeta Isaia (Ystoria sancti Thome de Aquino..., a cura di C. Le Brun-Gouanvic, 1996, pp. 158 s.). Ciò sembra confermare la presenza di Reginaldo al fianco di Tommaso almeno a partire dal suo primo soggiorno parigino (1251-1252/56), quando iniziò la composizione del Super Isaiam.
Il suo nome ricorre molto spesso nelle deposizioni ai processi di canonizzazione di Tommaso (sia quello celebrato a Napoli, sia quello di Fossanova). Nella Vita del di Tocco, Reginaldo è indicato come «totius vitae testis et socius», talmente legato al suo illustre confratello da assumere nei suoi confronti un ruolo paragonabile a quello di una ‘nutrice’, fino a sorvegliare addirittura il suo regime alimentare e a ricordargli di mangiare quando, per distrazione, ometteva di farlo (Ystoria sancti Thome de Aquino..., cit., p. 203). Inoltre, come suo confessore e direttore spirituale, Reginaldo ne attestò la purezza di vita «sicut puer quinque annorum».
Sono talune annotazioni di Reginaldo (tra i segretari del santo, quello che ebbe un ruolo più rilevante) che ci tramandano l’alia lectura fratris Thomae del Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo, risalente all’anno 1253-54 o al biennio 1253-55 (cfr. Oliva, 2012, pp. 66 s.; Torrell, 2015, pp. 76 s.) e quelle sull’autografo della Summa contra Gentiles. Inoltre, grazie alle sue preziose reportationes ci sono giunti: le lezioni di Tommaso su s. Giovanni apostolo, su richiesta di Adenulfo, prevosto di Saint-Omer, nipote di papa Gregorio IX (cfr. Mandonnet, 1910, p. 39 n. 1); il commento alla Prima Lettera ai Corinzi (dal capitolo undicesimo) di s. Paolo e quello ai primi sette capitoli della Lettera agli Ebrei; quello «super quatuor nocturnos Psalterii», sul Padre nostro e sul Credo e alcune collationes per le domeniche, le feste e la Quaresima. Va aggiunto a tutto questo il fatto che fu a Reginaldo che Tommaso dettò il suo commento alla Metafisica aristotelica. Dietro sua richiesta Tommaso compose il Compendium theologiae (1261/65-1272/73) così come gli opuscoli De iudiciis astrorum (1269-72) e De substantiis separatis (1272-73). E infine, una lunga tradizione ascrive a Reginaldo il completamento dell’opera principale di Tommaso, la Tertia pars della Summa theologiae (fermatasi al quarto articolo della questione 90), con l’aggiunta di un Supplementum; ma su questa paternità, tuttavia, recentemente gli studiosi hanno mostrato una certa cautela.
Ammalatosi seriamente durante un viaggio a Napoli nel 1272, Reginaldo fu guarito – si racconta – grazie alla potente preghiera del maestro, che lo toccò con le reliquie della martire romana Agnese, che portava sempre con sé. Da quell’anno, Tommaso decise di offrire un lauto pranzo nel giorno della ricorrenza liturgica della santa, il 21 gennaio (Tolomeo da Lucca, Historia ecclesiastica nova..., a cura di O. Clavout - L. Schmugge, 2009, l. XXIII, cap. 10, p. 590; Processus canonizationis..., 1934, p. 348). Reginaldo, infine, raccolse l’estrema confidenza di Tommaso in merito alla sua produzione filosofico-teologica, considerata ‘paglia’ a confronto di quanto da lui contemplato in estasi (Processus canonizationis, cit., p. 377; Ystoria sancti Thome de Aquino, cit., p. 181). Reginaldo pronunciò l’orazione funebre alla morte di Tommaso, avvenuta a Fossanova il 7 marzo 1274.
Gli successe nell’insegnamento della teologia presso lo Studio di Napoli (Processus canonizationis, cit., 1934, p. 381) e fu suo erede, come attesta il colophon di un manoscritto del Super Isaiam, oggi deperdito: «habuit omnia scripta sua» (cfr. Expositio super Isaiam ad litteram, a cura di H.F. Dondaine - L. Reid, 1974, p. 18*). Nel 1275 fu eletto alla cattedra episcopale di Marsico Nuovo, ma il maestro dell’Ordine Giovanni da Vercelli con molta probabilità non accordò il permesso, richiestogli da papa Gregorio X con una lettera del 22 giugno 1275 (Les registres de Grégoire X, a cura di J. Guiraud, 1982, p. 263 n. 621). Nel 1277 fu eletto dal capitolo della Provincia Romana di Perugia socio del definitore al capitolo generale del 1278 (Acta capitulorum, 1941, p. 48, rr. 28 s.).
Morì ad Anagni fra il 1285 e il 1295.
È autore di un considerevole corpus di sermoni (cfr. Dondaine, 1964, pp. 379-384; Schneyer, 1973, pp. 51-64; Bataillon, 1988, pp. 335-337; Bataillon, 2014, pp. 139*-145*).
Fonti e Bibl.: Les registres de Grégoire X, a cura di J. Guiraud, Paris 1892, p. 263 n. 621 (1275, giugno 22); Processus canonizationis sancti Thomae Aquinatis, Neapoli, in Fontes vitae s. Thomae Aquinatis, a cura di M.H. Laurent O.P., f. IV, Saint-Maximin 1934, pp. 274, 323, 331, 333, 346 s., 369, 377 s., 381, 389, 394, 399-401; Acta capitulorum provincialium Provinciae Romanae, a cura di Th. Kaeppeli - A. Dondaine, Roma 1941, p. 48 rr. 28 s.; Sancti Thomae de Aquino Expositio super Isaiam ad litteram, a cura di H.F. Dondaine - L. Reid, XXVIII, Roma 1974, p. 18*; Ystoria sancti Thome de Aquino de Guillaume de Tocco (1323), a cura di C. Le Brun-Gouanvic, Toronto 1996, pp. 113, 132, 148, 151, 158, 186, 189, 202 s.; Tolomeo da Lucca (Bartolomeo Fiadoni), Historia ecclesiastica nova, nebst Fortsetzungen bis 1329, a cura di O. Clavuot - L. Schmugge, Hannover 2009, l. XXIII, cc. X, XII, pp. 590 s.; L.-J. Bataillon, Introduction, in Sancti Thomae de Aquino Sermones, a cura di L.-J. Bataillon et al., XLIV, 1, c. X: Diffusion. Les sermons du fr. Raynald, Roma-Paris 2014, pp. 139*-145*.
T. Valle, Breve compendio de gli più illustri padri, nella santità della vita, dignità, uffici e lettere ch’ha prodotto la prov. del Regno di Nap. dell’Ord. de’ Pred., Napoli 1651, pp. 43-45; V.M. Fontana, De Romana Provincia, Romae 1670, pp. 214 s.; J. Quétif - J. Échard, Scriptores Ordinis Praedicatorum, I, Lutetiae Parisiorum 1719, p. 382; F. Ughelli, Italia sacra, VII, Venetiis 1721, pp. 506 s.; P. Mandonnet, Des écrits authentiques de S. Thomas d’Aquin, Fribourg 1910, p. 43; M. Grabmann, La scuola tomistica italiana nel XIII e principio del XIV secolo. Ricerche sui manoscritti, in Rivista di filosofia neoscolastica, XV (1923), p. 102; I. Taurisano, Discepoli e biografi di S. Tommaso, in S. Tommaso d’Aquino O.P. Miscellanea storico-artistica, Roma 1924, pp. 118-120; P. Synave, Le catalogue officiel des œuvres de S. Thomas d’Aquin, in Archives d’histoire doctrinale et littéraire du Moyen Âge, III (1928), pp. 35-40; Lexikon für Theologie und Kirche, VIII, Freiburg 1936; coll. 1098 s.; M.-H. Laurent, Un légendier dominicain peu connu, in Analecta Bollandiana, LVIII (1940), p. 43; M. Grabmann, Die Werke des hl. Thomas von Aquin. Eine literarhistorische Untersuchung und Einführung, in Beiträge zur Geschichte der Philosophie und Theologie des Mittelalters, XXII, 1-2, Munster Westf. 1949, ad ind.; A. Dondaine, Secrétaires de Saint Thomas, Roma 1956, pp. 198-200, 303; H.D. Saffrey, Saint Thomas et ses secretaries. A propos du livre du R. P. A. Dondaine, Secrétaire de Saint Thomas, in Revue des sciences philosophiques et théologiques, XLI (1957), pp. 49-74; A. Dondaine, Sermons de Réginald de Piperno (un manuscript de la Bibliothèque de Boniface VIII), in Mélanges Eugène Tisserant, VI, Bibliothèque Vaticane, Città del Vaticano 1964, pp. 357-394; J.B. Schneyer, Repertorium der Lateinischen sermones des Mittelalters für die Zeit von 1150-1350 (Autoren: R-Schluß [W]), XLIII, 5, Münster i.W. 1973, pp. 51-64; Th. Kaeppeli O.P., Scriptores Ordinis Praedicatorum Medii Aevi, III, Romae 1980, p. 291; Codices manuscripti operum Thomae de Aquino, III, a cura di H.V. Shooner, Montréal-Paris 1985, pp. 23-25, 31, 224 s.; L.-J. Bataillon, Les sermons attribués à s. Thomas d’Aquin: question d’authenticité, in Miscellanea mediaevalia, XIX (1988), pp. 335-337; M. Turrini, Réginald de Piperno et le texte original de la Tertia Pars de la Somme de Théologie de S. Thomas d’Aquin, in Revue des sciences philosophiques et théologiques, LXXIII (1989), pp. 232-246; Th. Kaeppeli O.P. († 1984) - E. Panella O.P., Scriptores Ordinis Praedicatorum, IV, Roma 1993, p. 249; M. Morard, Le Commentaire des Psaumes de saint Thomas d’Aquin, in École nationale des chartes, Position des thèses soutenues par les élèves de promotion 2002 pour detenir le diplôme d’archiviste paléographe, Paris 2001, pp. 191-199; Repertorium Fontium Historiae Medii Aevi, IX, 4, Fontes: Ra-Re, Romae 2003, p. 459; T. Suarez-Nani, Reginald von Piperno, in Thomistenlexikon, a cura di D. Berger - J. Vijgen, Bonn 2006, coll. 551 s.; A. Oliva, L’enseignement des Sentences dans les Studia dominicains italiens au XIIIe siècle: l’alia lectura de Thomas d’Aquin e le Scriptum de Bombolognus de Bologne, in Philosophy and theology of the religious orders and at papal and royal courts, a cura di K. Emery et al., Turnhout 2012, pp. 66 s.; J.-P. Torrell, Initiation à saint Thomas d’Aquin. Sa personne et son œuvre, Paris 2015, pp. 351-354 e ad indicem.