Reggio nell'Emilia
Città dell’Emilia-Romagna, capoluogo di provincia. L’antica Regium Lepidi fu fondata nei primi anni del 2° sec. a.C. da M. Emilio Lepido. Sotto i longobardi, che l’avevano presa nel 584 ai bizantini, fu sede di un ducato (poi gastaldato); con i Carolingi fu centro di contea, che nell’863 passò ai Supponidi di Lucca e con Ottone I nel 916 ai loro potentissimi discendenti, i Canossa. Sulla città però esercitarono la propria giurisdizione feudale i vescovi, che nel 1027 ottennero anche quella civile e penale. Presto sorse il comune, impegnato durante il 12° sec. in contese territoriali con Parma e con i feudatari ribelli del contado. Intanto la città si era anche impegnata a fianco della Lega lombarda nella lotta contro il Barbarossa; con Federico II fu ghibellina fino alla battaglia di Cortenuova (1237); poi le opposte fazioni si disputarono il potere fra eccessi sanguinosi. La seconda metà del 13° sec. vide l’apogeo della parte guelfa e popolare; l’oligarchia nobiliare fu definitivamente sconfitta nel 1278, quando la nuova Costituzione assicurò il potere alle arti cittadine. Per oltre due secoli la vita politica fu segnata da violente contese: furono dapprima in lotta guelfi inferiori e superiori, ai quali la città dovette la crisi della libertà comunale e la tirannide di Obizzo e poi di Azzo d’Este (1290-1306); restaurato il comune, nel 1333 si affermò definitivamente il regime signorile. Seguirono Mastino della Scala (1335), quindi i Gonzaga; dopo un’aspra guerra (1371), la città fu incorporata da Bernabò nei domini viscontei. La sua storia allora si confuse con quella degli Stati regionali di cui fece parte. Pacificata da Gian Galeazzo Visconti, la città conobbe con gli Estensi lo splendore della civiltà rinascimentale e, dopo la temporanea annessione alla Chiesa (1512-23), seguì le sorti del ducato di Modena. Il 26 agosto 1796 vi si instaurò la Repubblica reggiana, poi fusa, nel Congresso di Reggio, con la Cispadana. Tornata agli Estensi nel 1815, partecipò ai moti risorgimentali del 1831. Insorta nuovamente nel 1848, dopo il plebiscito del marzo 1860 entrò a far parte del regno d’Italia.