regalmente
Avverbio adoperato due volte nella Commedia, entrambe con valore estensivo: Pg XXX 70 regalmente ne l'atto... proterva, ossia in atteggiamento di altero e regale disdegno (dove " regalmente determina e nobilita proterva ", Torraca), detto di Beatrice che dalla sponda del carro si appresta a rivolgere i suoi rimproveri a D.; Pd XI 91 regalmente sua dura intenzione / ad Innocenzio aperse, detto di s. Francesco che espone al papa la sua rigorosa regola di povertà: e qui l'avverbio va messo in relazione coi riferimenti precedenti all'origine umile e alla condizione spregevole del fraticello (Né li gravò viltà di cuor le ciglia / per esser fi' di Pietro Bernardone, / né per parer dispetto a maraviglia; / ma...), che ne fanno risaltare per contrasto la carica di eroismo e di grandezza.
Non è escluso che l'impiego dell'avverbio sia stato suggerito a D. da un passo della Legenda di Bonaventura, nel quale il santo qualifica la povertà come " dignitatem regalem " (VII 7): ma è certo che D. ha dato alla parola un'altra funzione e un'altra forza.