REDENTORISTI
. Nome con il quale sono comunemente designati i membri della congregazione del Santissimo Redentore, istituita da S. Alfonso Maria de' Liguori (v.). Il santo la volle come una società di sacerdoti missionarî, consacrati alle "missioni" e agli "esercizî spirituali" fra le popolazioni più abbandonate delle campagne e dei centri minori. Il nome stesso di "redenzione" dà a divedere le intenzioni del santo e gli scopi della sua congregazione: non tanto un'azione sociale, quanto un risveglio vigoroso, nei fedeli, della loro vita cristiana, e pertanto un frutto maggiore e più vivo della redenzione di Cristo. Altri santi missionarî (S. Leonardo da Porto Maurizio, S. Paolo della Croce, ecc.) insistettero precipuamente sulla Passione del Redentore; e S. Alfonso medesimo ha lasciato in proposito molte pagine insigni. Altra caratteristica del santo, che sarà poi comune ai redentoristi, è una grande e viva devozione verso la SS. Vergine: ed egli e i suoi, con libri e predicazioni, contribuirono in modo straordinario a renderla più vasta e profonda nella cristianità. Inoltre, uno dei fini principali di questi corsi di missioni popolari era per l'appunto ricondurre il popolo alla pratica dei sacramenti: accomodare matrimonî mal fatti, riaccostare alla confessione peccatori inveterati, rendere più frequente tra i fedeli la comunione. Di qui, nel santo e nei redentoristi, un grande zelo per favorire il sacramento della confessione (i redentoristi, quando dànno una missione, debbono ascoltare, se possibile, tutte le confessioni essi stessi); di qui anche l'incremento dato dal santo agli studî della teologia morale fra il clero. Per la stessa ragione, egli e i suoi missionarî promossero intensamente il culto eucaristico, specialmente sotto la forma notissima di "visita del SS. Sacramento", divenuta poi pratica quotidiana del clero (cfr. Codex Iuris Canonici, can. 125, 2°) e dei migliori fedeli.
La congregazione nacque col modesto scopo di evangelizzare il popolo minuto del regno di Napoli, e il primo gruppo data dal 1732, a Scala nel Salernitano. Ben presto, tuttavia, si aprirono altre case. Benedetto XIV l'approvò canonicamente nel 1749. Le divergenze giurisdizionali allora accese tra la corte di Roma e quella di Napoli misero a mal partito l'unità dell'istituto; e per opera di elementi poco fidati si ebbe a deplorare, già nel primo secolo della sua vita, una scissione fra case del regno e case dello stato della Chiesa: scissione scomparsa soltanto nel 1793. Intanto, nuove altre case s'erano aperte; contro ogni aspettativa e proposito, sulla fine del secolo la congregazione uscì dai confini dell'Italia meridionale e centrale; e, per impulso e opera di S. Clemente M. Hofbauer (affiliatosi a Roma nel 1785), si diffuse in Russia, Polonia, Svizzera, e infine in Austria, sebbene quel governo per i suoi principî giuseppinisti mal tollerasse la nuova congregazione. Nei primi dell'Ottocento si estese in Portogallo, Alsazia, Belgio, Olanda e nel 1802 nell'America Settentrionale, dove presto, prima fra gli emigrati tedeschi e poi fra i nativi (non senza aver fatto un apostolato anche fra gl'indigeni non civili) i redentoristi divennero popolarissimi. I paolisti non sono che un ramo staccatosi dai redentoristi. La congregazione conta oggi anche missioni tra gl'infedeli. Particolare venerazione riscuote, nelle sue case e chiese, l'immagine della Madonna del Perpetuo Soccorso, che Pio IX nel 1866 fece collocare nella chiesa di S. Alfonso in Roma presso la casa madre.
Bibl.: M. Heimbucher, Die Orden und Kongregationen der katholischen Kirche, Paderborn 1934, II, pp. 345-363.