reddito di inserimento sociale
loc. s.le m. Strumento di contrasto alla povertà da concedere a chi si trova in situazione di grave difficoltà economica.
• La Caritas italiana non è direttamente presente nella commissione istituita dal ministero del Welfare per progettare questo nuovo ammortizzatore sociale, ma lavora a stretto contatto con le Acli ‒ con le quali ha presentato il progetto del Reis, reddito di inserimento sociale ‒ e le sue posizioni sono rappresentate nella commissione guidata dal viceministro [Maria Cecilia] Guerra dal docente della Cattolica Cristiano Gori. (Paolo Lambruschi, Avvenire, 17 agosto 2013, p. 8, Primo piano) • il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, risponde che mettere in campo un reddito di inserimento sociale «immediatamente è difficile, poiché abbiamo bisogno di costruire anche un’infrastruttura che ci consenta di farlo. Comunque ‒ conclude ‒ stiamo già lavorando ad un casellario dell’assistenza». (Messaggero Veneto, 12 luglio 2014, p. 15, Economia) • Una della soluzioni proposte dalla Cgil, «in appoggio a quella di Acli e Caritas, è l’introduzione di un reddito di inserimento sociale per coloro che si trovano al di sotto della soglia di povertà assoluta». Un’idea giusta socialmente, ma dove i controlli dovrebbero essere strettissimi ed anche di più. (Aldo Lampani, Repubblica, 30 aprile 2015, p. 11, Economia).
- Composto dal s. m. reddito, dalla prep. di, dal s. m. inserimento e dall’agg. sociale.
- Già attestato nella Stampa dell’11 luglio 1997, p. 19, Economia e Finanza (Gian Carlo Fossi).