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CAPPONI, Recco

di Michael Mallett - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 19 (1976)
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CAPPONI, Recco

Michael Mallett

Nato l'11 ott. 1413 da Uguccione di Mico e da Caterina di Iacopo Gianfigliazzi, fu una figura di rilievo nella vita politica ed economica di Firenze nella seconda metà del sec. XV; suo padre era fratello e socio di Giovanni il Grasso, e quindi tra i più ricchi banchieri della città. Il C. ebbe la prima carica politica nel 1443, quando fu podestà di Montepulciano; nel 1446 ricoprì lo stesso ufficio a Pistoia; nel 1450 fu vicario della Valdinievole, con sede a Pescia. Dopo aver tenuto queste importanti cariche al di fuori di Firenze, il C. nel 1454 conseguì il priorato; l'anno seguente fu tra gli Otto di custodia, e nel 1459 tra gli ufficiali della zecca, carica che ebbe altre due volte (nel 1463 e nel 1474) e che lo segnalò come influente finanziere. Inoltre il C. era tra i membri più importanti dell'arte del cambio.

Nell'estate del 1461 la sua carriera prese una nuova direzione: il C. infatti fu nominato patrono di una delle due galee mercantili che erano in procinto di salpare per la Sicilia, la costa della Barberia e la Spagna. Il patrono di una galera mercantile fiorentina veniva sempre designato dal mercante o dai mercanti che l'avevano noleggiata dal Comune, e perciò le capacità richieste dovevano consistere probabilmente più nell'acume commerciale e finanziario che nell'esperienza di navigazione: non ci sono prove che il C. abbia mai avuto altri comandi di navi. Nel corso di questo viaggio egli toccò Siviglia e vari porti in Sicilia e sulla costa nordafricana. Tornato a Firenze, il C. cominciò ad allearsi strettamente ai Medici; partecipò a tutte le Balie medicee dal 1466 in poi, e nel 1471 fu accoppiatore. Nel 1469 Piero di Cosimo de' Medici fu tra i testimoni del matrimonio di una figlia del C., Fiammetta, con Francesco Gherardi; una sua sorella andò in moglie all'influente mercante filomediceo Roberto Lioni. Un'altra figlia fu data in moglie a un esponente dei Martelli, una delle famiglie fiorentine più legate ai Medici. Tuttavia non sembra che il C. abbia fatto parte della cerchia più ristretta degli alleati dei Medici; egli non fu mai membro del Consiglio dei settanta. Nel 1469, all'epoca dell'intervento fiorentino nella guerra di Rimini, il C. era commissario in Romagna con lo specifico incarico di ispezionare le fortezze; l'anno seguente andò a Poppi come vicario del Casentino; nel 1479 fu tra gli ultimi consoli del Mare, ufficio che fu sospeso un anno dopo, quando le galee comunali cessarono di operare.

Dopo il 1480 l'attività politica del C. diminuì: nel 1485 fu gonfaloniere delle compagnie e nel 1491 operaio del duomo e incaricato di sovraintendere alla riparazione della lanterna della cupola, colpita da un fulmine. Il C. morì probabilmente poco dopo quest'anno.

Il C. nel 1442aveva sposato Alessandra di Matteo Corsi; nello stesso anno cominciò a proseguire il libro di Ricordanze iniziato da suo padre, contenente dettagliate informazioni sulla sua vita familiare (Arch. di Stato di Firenze, Conventi soppressi, S. Piero a Montecelli, 153).Ebbe tredici figli; tra quelli che gli sopravvissero Piero fu esiliato nel 1494per le sue simpatie filomedicee, mentre Lorenzo continuò a tenere cariche politiche, anche sotto la Repubblica. Un'altra figlia, Costanza, andò in moglie a Marco Vespucci. Poco si sa dell'attività commerciale del C., ma è interessante notare che nel 1473egli traslocò dal gonfalone di Nicchio (nel quartiere di S. Spirito in Oltrarno) dove risiedeva gran parte della famiglia, per stabilirsi nella prestigiosa via de' Bardi, in un palazzo che il fratello Sebastiano aveva acquistato nel 1465 dalla vedova del famoso capitano di mare Raimondo Mannelli. Il C. lo ereditò alla morte del fratello, e il fatto che fosse disposto ad allontanarsi dal resto della famiglia indica un certo individualismo, che sembra aver contrassegnato anche la sua carriera.

Bibl.: N. Rubinstein, The Government of Florence under the Medici, 1434-94, Oxford 1966, pp. 240, 294, 309; M. E. Mallett, The Florentine Galleys in the Fifteenth Century, Oxford 1967, p. 165; F. W. Kent, Ottimati Families in Florentine politics and society 1427-1530, università di Londra, tesi di laurea, anno acc. 1971, pp. 399, 445 s., 472, 507 s.; P. Litta, Le famiglie celebri ital., sub voce Capponi, tav. IV.

Vedi anche
capitano Comandante di una compagnia di soldati o di un corpo equivalente; nella gerarchia militare di quasi tutti gli eserciti fa parte della categoria degli ufficiali inferiori. Nella navigazione mercantile, capitano marittimo è qualifica professionale di chi ha il comando della nave.  ● Nel corso del tempo, ... patrono Nella liturgia cattolica, il santo (o la santa) che una regione, diocesi, città, comunità religiosa o altro gruppo di fedeli onora con speciale culto quale particolare intercessore e protettore presso Dio. Pistoia Città della Toscana (236,8 km2 con 89.418 ab. nel 2008), capoluogo di provincia. Si trova al limite settentrionale della pianura dell’Ombrone pistoiese, compresa fra l’Arno a S, il Monte Albano a O e le pendici dell’Appennino a N e a E. L’abitato è costituito da un nucleo più antico racchiuso entro il ... podestà podestà Nel comune medievale italiano, magistratura unica che sostituì la magistratura collegiale del consolato (12°-13° sec.). Le origini storiche del podesta non sono chiare e neppure è da pensare a un’unica origine: è da ammettere che in alcune città vi si sia arrivati attraverso un’evoluzione del ...
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cappóna
cappona cappóna (o capponéssa) s. f. [da cappone1]. – Pollastra che abbia subìto l’asportazione chirurgica dell’ovario, per scopo sperimentale, o la sua distruzione in conseguenza di malattia (tubercolosi, tumori); diviene in tutto, tranne...
capponata
capponata s. f. [der. di cappone1]. – 1. Mangiata di capponi in feste familiari campagnole (anche, e più com., scapponata). 2. Nome di alcune vivande: v. caponata.
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