reattanza
reattanza [Der. di reatt(ivo), con il suff. -anza di induttanza] [EMG] Per un bipolo, il coefficiente dell'unità immaginaria dell'impedenza (complessa); è pari al rapporto tra la tensione ai capi del bipolo e la componente dell'intensità della corrente nel bipolo che è in quadratura con la tensione; la definizione si estende a un ramo di rete e a un circuito (in quest'ultimo caso alla tensione ai capi va sostituita la forza elettromotrice nel circuito); è una grandezza omogenea con la resistenza, e, come questa, si misura in ohm. Per un bipolo capacitivo, di capacità C, si parla di r. capacitiva, che per una corrente alternata vale XC=-(2πfC)-1, con f frequenza della corrente; analogamente, per un bipolo induttivo, di induttanza L, la r. induttiva vale XL=2πfL; il segno negativo della r. capacitiva è in relazione con il fatto che la capacità sfasa di 90° in anticipo la corrente circolante rispetto alla tensione applicata, mentre l'induttanza sfasa di 90° in ritardo la corrente rispetto alla tensione; nel caso di bipoli reali, che in genere presentano insieme, in misura diversa, resistenza R, capacità e induttanza, lo sfasamento introdotto non è più di 90°, ma è pari ad arctan(X/R), dove la r. totale vale X=XL-XC: v. corrente elettrica alternata: I 777 b. Il nomogramma della fig. dà il valore della r. in ampi intervalli di valori dell'induttanza, capacità e frequenza. ◆ [EMG] R. mutua: per due circuiti accoppiati induttivamente e percorsi da una corrente elettrica sinusoidale di pulsazione ω, è la grandezza XM=ωM, essendo M l'induttanza mutua dei due circuiti. ◆ [EMG] R. negativa e positiva: lo stesso che, rispettiv., r. capacitiva e r. induttiva (v. sopra).