realpolitico
agg. Che si fonda su obiettivi politici concreti, senza considerare aspetti ideologici o morali.
• [tit.] Il realpolitico [Enrico] Mentana spiega «la perdita della verginità» di [Beppe] Grillo (Foglio, 11 settembre 2012, p. 2) • Con una campagna fulminante, non senza una diversione in Egitto, [Alessandro] colpì al cuore il più grande impero territoriale, l’impero persiano, che per secoli aveva dominato la politica del Mediterraneo orientale e regolato con cinismo realpolitico tutta la politica greca. (Luciano Canfora, Corriere della sera, 20 luglio 2014, p. 25, Cultura) • Il Filioque cattolico era un’interpolazione incolta che non si poteva neanche includere tra le tante definizioni erronee della teologia trinitaria. Ma quella svista, che stravolgeva il credo niceno-costantinopolitano, era stata difesa per i loro buoni motivi dai papi del tempo di Carlo Magno, che aveva imposto un suo piccolo «sacro romano impero» rivale di quello fino ad allora egemone, Bisanzio. Su questa forzatura il papato aveva prosperato e rafforzato la sua influenza sull’Europa. L’assunzione del Filioque a bandiera dello scisma era dunque teologicamente pretestuosa quanto eminentemente realpolitica. (Silvia Ronchey, Repubblica, 7 febbraio 2016, p. 15, Mondo).
- Adattato dal s. m. ted. Realpolitiker.
- Già attestato nella Stampa del 24 settembre 1977, Tuttolibri, p. 2 (Bernard-Henri Lévy), usato come s. m.