Re di Roma
Accogliendo dalla storiografia romana relativa al periodo delle origini la tradizione secondo cui la città fu dapprima retta a monarchia e governata per circa un secolo e mezzo (dal 753 a.C. allo scorcio del VI secolo) da sette re (nell'ordine: Romolo, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio, Tarquinio il Superbo), D. vede nel periodo regio (in contrasto con l'interpretazione molto severa di s. Agostino, Civ. III 15) una prova che la storia di Roma procedé non per umane ma per divine operazioni (Cv IV V 10).
Infatti se consideriamo li sette regi che prima la governaro, cioè Romolo, Numa, Tullo, Anco e li re Tarquini, che furono quasi baiuli e tutori de la sua puerizia, vediamo che ciascuno ebbe dalla Provvidenza una natura diversa, ben adeguata alle circostanze particolari nelle quali operò (Cv IV V 11). Si noti che in questo passo, stranamente, D. non nomina Servio Tullio: l'omissione può essere spiegata supponendo che egli, sebbene citasse Livio, avesse soprattutto presente un luogo virgiliano (Aen. VI 777-818) dove, in una rassegna dei re di Roma, Servio Tullio è parimenti omesso. Anche Virgilio, infatti, dopo Anco registra " Tarquinios reges " (v. 817), fra i quali Servio Tullio deve considerarsi compreso.
Il periodo dei sette regi come prima fase dell'espansione romana sui popoli vicini è ricordato anche in Pd VI 40-42; per altri accenni v. le voci dedicate ai singoli re.
Bibl. - E. Moore, Studies in D., I, Oxford 1896, 195-196; P. Toynbee, D. Studies and Researches, Londra 1902, 288.