Sigla di refuse derived fuel, usata in ambito internazionale per indicare un combustibile ottenuto dai rifiuti solidi urbani (e materiali assimilati) tramite opportuni trattamenti atti ad aumentarne il potere calorico e ridurne il contenuto di metalli, vetri, inerti e materiale putrescibile. Questo tipo di combustibile è più adatto all’impiego in processi di combustione e di gassificazione rispetto ai rifiuti tali e quali. Può essere utilizzato in centrali termoelettriche in miscela con il carbone.
La produzione e l’utilizzazione dei combustibili derivati da rifiuti (indicati anche con la sigla CDR) sono disciplinate in Italia dal d.m. 5 febbr. 1998, nel quale questi materiali vengono definiti come rifiuti solidi urbani (e materiali assimilati) con esclusione di alcune frazioni (per es., imballaggi) derivanti da raccolta differenziata.