QUENEAU, Raymond
Scrittore francese, nato a Le Havre il 21 febbraio 1903. Compì gli studî liceali nella sua città, quelli universitarî di filosofia alla Sorbona, dove conseguì la "licence"; fu poi impiegato di banca e rappresentante di commercio. Aderì al surrealismo (1924-29), collaborando a La révolution surréaliste. La ricchezza degli interessi mentali lo porta presto a superare la fase surrealistica in una direzione più confacente alla sua personalità. È assiduo collaboratore delle maggiori riviste letterarie, tra le quali la Nouvelle Revue Française e, più recentemente, Les temps modernes. Entrato da Gallimard (1936), ne dirige il Comitato di lettura e la grande enciclopedia monografica della Pléiade. Dal 1951 è membro dell'Accademia Goncourt.
Q. è soprattutto uno scrittore "sperimentale", ricercatore di una vitalità espressiva mediante il continuo tentativo dell'innovazione linguistica. Questa si produce grazie ad una forte accentuazione della soggettività lessicale e sintattica. Tali caratteri rivelano anzitutto le opere narrative che pongono in crisi la nozione tradizionale del romanzo a personaggi per far luogo ad una interpretazione dell'animo popolare (Le chiendent, 1933; Gueule de pierre, 1934; Les derniers jours, 1936; Odile, 1937; Les enfants du limon, 1938; Pierrot mon ami, 1942; Loin de Rueil, 1944; Saint Glinglin, 1948; Le dimanche de la vie, 1952; Zazie dans le métro, 1958). Les temps mêlés (1941) presenta uno stesso avvenimento in tre stili diversi. Questo senso del relativo in cui s'insinua un'amara vena umoristica, raggiunge il colmo in Exercices de style (1947), dove si allineano 99 versioni diverse, specialmente nella manifestazione linguistica, dello stesso fatto banale. Tuttavia il breve romanzo Un rude hiver (1939), libero da siffatti virtuosismi, è forse la prova migliore dello scrittore. Le esperienze sul mezzo espressivo si estendono anche al racconto in versi Chênc et chien (1937) e alle raccolte poetiche: Les Ziaux (1943) e Bucoliques (1947). Altre opere sono: Foutaises (1944), L'instant fatal (1946), Pictogrammes (1947), Une trouille verte (1947), À la limite de la forêt (1947), Introduction à Bouvard et Pécuchet (1948), Bâtons, chiffres, lettres (1950), Petite cosmogonie portative (1950), Si tu t'imagines (1952).