Uomo politico francese (Bar-le-Duc 1860 - Parigi 1934), cugino di Jules-Henri. Avvocato di fama, deputato per la destra dal 1887, fu ministro della Pubblica Istruzione (1893 e 1894) e delle Finanze (1894 e 1896); senatore (1903-13), presidente del Consiglio nel 1912, tenne anche il dicastero degli Esteri, impegnandosi a rafforzare i legami con la Gran Bretagna e la Russia in funzione antitedesca. Eletto presidente della Repubblica (17 genn. 1913), contribuì con la sua intransigenza verso gli Imperi Centrali all'irrigidimento generale della situazione, che nel 1914 condusse al primo conflitto mondiale. Scaduto il mandato nel febbr. 1920, P. presiedette la commissione per le riparazioni, quindi fu nuovamente capo del governo e ministro degli Esteri (1922-24). Fautore dell'applicazione integrale delle clausole del trattato di Versailles, P. provocò, con la sua intransigenza sul tema delle riparazioni, il fallimento delle conferenze di Londra (ag. e dic. 1922) e ordinò nel genn. 1923 alle truppe francesi di occupare la Ruhr. Nuovamente alla guida del governo (1926), P. riuscì a risolvere la grave crisi finanziaria francese; malato, si dimise nel luglio 1929. Le sue memorie sono raccolte in Au service de la France (10 voll., 1926-33).