RAYLEIGH, John William Strutt, Lord
Fisico inglese, premio Nobel (1904), nato a Langford Grove (Essex) il 12 novembre 1842, morto a Wilham (Essex) il 30 giugno 1919. Studiò al Trinity College di Cambridge; e ivi nel 1879 fu chiamato a succedere al Maxwell come "Cavendish professor" di fisica sperimentale. Lasciata quella cattedra nel 1884, per dedicarsi esclusivamente alle sue ricerche, fu poi professore di filosofia naturale, dal 1887 al 1905, nella Royal Institution di Londra. Socio della Royal Society dal 1873, ne fu segretario dal 1885 al 1896, presidente dal 1905. Attento investigatore dei fenomeni metapsichici, fu anche vicepresidente della Society for Psychical Research.
I suoi primi lavori furono di carattere prevalentemente matematico: due di essi trattavano dei fenomeni elettromagnetici in relazione alla dinamica, e uno delle condizioni di equilibrio termico stazionario in una sfera esposta alla radiazione di sorgenti lontane.
Voltosi poi all'acustica, R. pubblicò uno studio sulla risonanza, cui seguì una serie di lavori, che furono sintetizzati nel classico Treatise on Sound. Tali lavori concernevano le vibrazioni di un gas contenuto in un involucro sferico rigido, le perturbazioni prodotte nelle onde sonore da un ostacolo sferico, i teoremi generali relativi alle vibrazioni, all'altezza assoluta del suono, alla risultante di più vibrazioni di altezza identica e di fase arbitraria. A questi lavori teorici si aggiunsero ricerche sperimentali sull'ampiezza dell'onda sonora e sulla direzione del suono.
Le ricerche del R. si estesero anche all'ottica e alla visione dei colori. Celebre è rimasta la sua determinazione delle dimensioni molecolari, a partire dal fenomeno di diffusione che dà al cielo il suo colore azzurro. Le sue riproduzioni di reticoli di diffrazione per mezzo di procedimenti ottici valsero a provare la sua abilità sperimentale. Il potere risolutivo degli strumenti ottici fu da lui studiato in una serie di quattro memorie che comparvero nel Philosophical Magazine del 1879 e 1880; e furono seguite da altri studî sul microscopio.
Importanti sono i contributi del R. all'idrodinamica. Egli dimostrò fra l'altro che la velocità delle onde è funzione del periodo; applicò tale risultato ai moti ondosi delle grandi profondità marine, e mostrò la connessione che esiste fra moti ondosi e terremoti. Una serie di esperimenti sull'instabilità dei getti d'acqua condusse il R. a studiare la tensione superficiale. Al laboratorio Cavendish eseguì la determinazione dell'ohm e più tardi le ricerche che lo portarono alle formule di distribuzione dell'energia nella radiazione del corpo nero, formule che valgono per le onde lunghe.
Le ricerche del R. sulla densità dei gas ebbero origine dall'ipotesi del Proust. Nel tentar di verificare tale ipotesi nel caso dell'azoto, il R. osservò differenze di densità che lo portarono alla scoperta del primo gas raro dell'atmosfera, l'argo. Per tale lavoro, eseguito in collaborazione con W. Ramsay, il R. ebbe il premio Nobel.