RAURICI (Raurici, più tardi anche Rauraci)
I Raurici erano un piccolo popolo di razza celtica abitante presso il Reno, ad occidente di questo, nel punto dove esso, uscito dal lago di Costanza, piega verso settentrione. Essi confinavano con gli Elvezî e con i Sequani, occupando anche una parte dell'alta Alsazia. Ricordo di loro è rimasto in Cesare, una prima volta per avere essi partecipato all'invasione della Gallia con gli Elvezî nel 58 a. C., una seconda volta in occasione della generale insurrezione gallica, condotta da Vercingetorige. Che essi avessero di nuovo partecipato insieme con i Reti a qualche incursione nei territorî già pacificati dai Romani circa il 45 a. C. non è certo: comunque Munazio Planco, nel periodo del suo proconsolato gallico, circa il 43 a. C., come fondò la colonia di Lugdunum, così anche dedusse nel loro territorio una colonia, che più tardi, certo per aver ricevuto da Augusto qualche beneficio, fu detta Colonia Augusta Rauricorum. Accanto alla colonia romana rimase tuttavia la civitas peregrina, come si può rilevare dal fatto che anche più tardi nell'impero abbiamo notizia di truppe ausiliarie formate da elementi dei Raurici.
La colonia che, dominando una delle più facili vie di penetrazione nella Gallia, era sorta soprattutto con valore militare, perdette buona parte di questo quando, alla fine del sec. I, il confine dell'impero fra il Reno e il Danubio fu spostato verso settentrione; essa fiorì allora come centro di vita civile, secondo ci fanno testimonianza le sue rovine, nella località di Augst, presso Basilea, su un'altura tra i fiumi Ergolz e Violenbach. Si vedono qui tratti delle mura, tre templi, un teatro successivamente trasformato in anfiteatro e poi ancora riportato alla sua primitiva destinazione, il foro con la basilica, la curia ecc.
Col terzo secolo, premendo i barbari ai confini, la funzione della città tornò di nuovo ad essere prevalentemente militare: fu allora costruito un castello (Castrum Rauracense), proprio sulla riva del Reno, nella località Kaiser-Augst, che sappiamo dalla Notitia dignitatum presidiato nel secolo V, e di cui restano avanzi. Più tardi la vita si sposta nella località, già certo abitata fin da età celtica, ma che ora assurge a maggiore importanza, dove è la moderna Basilea (v.).
Bibl.: Haug, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., s. v. Raurici: Corp. Inscr. Lat., XIII, ii, p. 51 segg.; Burckhardt-Biedermann, Die Kolonie Aug. Raurica, Basilea 1910; F. Stähelin, Die Schweiz in röm. Zeit, Basilea 1931.