Castro, Raul
Castro, Raúl. – Politico cubano (n. Birán, Holguín, 1931), presidente della Repubblica di Cuba. Dopo aver partecipato da giovane alla rivoluzione vittoriosa (1959) contro il generale Fulgencio Batista, atto di nascita della Repubblica di Cuba, C. ha preso parte alla vita politica del nuovo regime guidato dal fratello maggiore Fidel assumendo numerosi incarichi. Nel febbraio 2008, all’annuncio del ritiro di Fidel dalla vita politica attiva dopo essere stato ininterrottamente alla guida del Paese per 49 anni, C. è stato nominato presidente. Con l’uscita di scena di Fidel si chiudeva un periodo di transizione iniziato nell’estate 2006, quando C., per i problemi di salute del fratello, aveva assunto temporaneamente il potere. Tra le prime mosse del nuovo presidente l’annuncio, tra marzo e aprile del 2008, di alcune riforme nel settore pensionistico e l’autorizzazione alla vendita di apparecchiature prima ‘proibite’ (personal computer, forni a microonde, televisori, DVD player). Pochi mesi dopo l’UE ha annunciato, in disaccordo con gli Stati Uniti, la sospensione delle sanzioni diplomatiche verso l’isola, in vigore dal 2003, per incoraggiare la politica di riforme. Nel gennaio 2009, nel corso dei festeggiamenti per il 50° anniversario della rivoluzione, C. ha stigmatizzato la politica dell’amministrazione statunitense, improntata alla chiusura più radicale verso il regime cubano. Tra il 2010 e il 2012 il cauto riformismo di C. ha segnato il passo e diverse organizzazioni internazionali, tra cui Amnesty international, sono tornate a denunciare la repressione della libertà d’espressione nel Paese e l’aumento dei casi di violazione dei diritti umani e di persecuzione politica contro giornalisti, blogger e attivisti. Nel marzo 2012 Benedetto XVI, nel corso della sua visita a Cuba, ha criticato l’isolamento internazionale dell’isola, invitando però C. a proseguire senza più incertezze e cautele sulla via delle riforme.