rateo
Concetto contabile che fa riferimento a quei costi o ricavi che, pur maturando formalmente solo nell’esercizio successivo, debbono essere imputati parzialmente (spesso pro quota) a quello corrente. R. attivi si riferiscono a ricavi, r. passivi a costi di competenza.
Per es., se un’impresa ha iniziato il giorno 1° settembre a eseguire per conto di un committente lavori che termineranno solo l’anno dopo, presumibilmente intorno alla fine del mese di aprile, concordando il pagamento in un’unica soluzione alla scadenza dei lavori stessi, essa dovrà appostare fra i ricavi di competenza dell’esercizio il r. attivo. Nel caso di un’imputazione pro quota, un criterio semplice, ma che presuppone la costanza nel tempo del valore della prestazione, il r. ammonterà alla metà (50%) dell’importo concordato, essendo relativo ai 4 mesi, da settembre a dicembre, sugli 8 di durata complessiva della prestazione. ● La stessa impostazione concettuale, ma con significato contabilmente diverso, ha la locuzione ‘r. di interessi’. Essa fa riferimento alla parte già maturata a una certa data della cedola corrente di un titolo di credito fruttifero di interessi, indipendentemente dal fatto che essa sia in pagamento entro il 31 dicembre dell’anno in corso. Ovviamente nei bilanci di imprese che hanno in portafoglio titoli portatori di cedole correnti con scadenze successive al 31 dicembre o che ne sono emittenti, i r. assumono anche un rilievo ai fini della stesura del bilancio.