RASTATT (A. T., 53-54-55)
Cittadina del Baden centrale (distretto di Karlsruhe), posta nella pianura renana presso le pendici nord-occidentali della Selva Nera, a 123 m. s. m., sul fiume Murg, che poco a valle affluisce nel Reno. È importante nodo ferroviario della linea Basilea-Heidelberg, situato proprio nel luogo dove il Baden presenta una strozzatura. Conta ora (1933) 14.208 ab. in maggioranza cattolici (3700 protestanti e 200 Ebrei). Una parte notevole della popolazione è occupata nelle industrie (macchine, mobili, scarpe, tabacco); nei dintorni vi è pure un istituto agricolo sperimentale.
Fu probabilmente all'epoca romana un piccolo presidio. Nel Medioevo viene menzionata per la prima volta nel 1090; i monasteri di Hirsau e Herrenalb vi avevano dei possedimenti. Nel 1689, durante la guerra di successione del Palatinato, Rastatt fu bruciata dai Francesi; poco dopo però venne ricostruita, seguendo un piano organico, dal sovrano, margravio Ludovico Guglielmo di Baden-Baden (1677-1707), noto come generale dell'impero nelle guerre contro la Turchia. La ricostruzione della località, elevata a città, e la costruzione della reggia di stile barocco (in luogo del castello di Baden, anch'esso distrutto nel 1689) fu diretta dall'architetto italiano Domenico Egidio Rossi. Nel 1714 Rastatt fu sede del congresso che ristabilì la pace tra l'imperatore e Luigi XIV alla fine della guerra di successione di Spagna; ivi pure si tenne il congresso che nel 1797-99 doveva concludere la pace tra l'impotente Impero germanico e la Francia rivoluzionaria. Dopo la pace di Vienna Rastatt divenne una fortezza della Confederazione germanica; nel 1849 fu spezzato qui dalle truppe prussiane, dopo quattro settimane di assedio, il moto rivoluzionario della Germania meridionale.
La Pace di Rastatt. - Fu conclusa il 7 marzo 1714 tra la Francia, l'imperatore e l'impero, e pose fine alla guerra di successione di Spagna. Carlo VI imperatore non aveva aderito alla pace di Utrecht e aveva continuato da solo la guerra, confidando nella valentia del principe Eugenio e preferendo, in ogni caso, concludere un trattato particolare con Luigi XIV senza essere costretto a riconoscere il nuovo sovrano di Spagna. Ma i successi militari francesi nell'estate e nell'autunno del 1713 indussero anche l'imperatore a iniziare trattative di pace. I negoziati ebbero inizio il 26 novembre 1713, nel castello di Rastatt, tra Eugenio di Savoia e il maresciallo di Villars. I due condottieri discussero segretamente, ma con lealtà e franchezza, e dopo breve tempo inviarono alle rispettive corti il testo dei preliminari. Intanto l'imperatore aveva ordinato nuove leve e raccolto cospicui mezzi finanziarî per continuare la guerra. Ciò indusse la Francia a non insistere su talune richieste, così che i due negoziatori, riunitisi ancora a Rastatt il 28 febbraio 1714, poterono segnare il 7 marzo la pace.
Il trattato riconosce come propria base i precedenti trattati di Vestfalia, di Nimega, e di Ryswyk. In virtù dei nuovi accordi, vengono restituiti all'imperatore il forte di Kehl, la città di Friburgo in Brisgovia e i territorî dipendenti. La Francia si obbliga a distruggere le fortificazioni costruite nelle isole del Reno, ma conserva il pieno possesso della città di Landau e dei villaggi vicini. Gli elettori di Colonia e di Baviera sono ristabiliti nei loro stati e nelle loro prerogative. Inoltre la Francia riconosce all'Impero il possesso dei Paesi Bassi spagnoli e, in Italia, del regno di Napoli, del ducato di Milano, della Sardegna e dei Presidî.
È da notare che l'imperatore stipulò la pace non solo per sè ma anche per l'Impero, pur senza esterne autorizzato; e infatti l'art. 33 fa rinvio a un nuovo congresso per la conclusione del trattato in forma generale e solenne. Il che avvenne a Baden (Argovia) il 7 settembre 1714. Il trattato di Baden conferma totalmente (art.1) la pace di Rastatt. Ma la sua ratifica nella Dieta di Ratisbona (9 ottobre 1714) incontrò difficoltà da parte dei principi protestanti che invano avevano chiesto l'abolizione dell'art. 4 del trattato di Ryswyk, lesivo dei loro interessi religiosi.
Con queste paci la successione di Spagna veniva regolata anche con vantaggio dell'Austria che . acquistava buona parte dei possessi spagnoli in Italia. Si riprendevano pure le relazioni internazionali interrotte dalla lunga guerra, eccetto che tra l'Austria e la Spagna, non avendo Carlo VI riconosciuto Filippo V se non nel 1725.
Bibl.: Sulla città, v.: C. F. Lederle, R. u. seine Umgebung, Rastatt 1902; per la pace: il testo del trattato di Rastatt (37 articoli), in J. Dumont, Corps universel diplomatique du droit des gens, VIII, parte 1ª, Amsterdam 1726-31, p. 415 segg., e quello di Baden (38 articoli), ivi, p. 436 segg.; O. Weber, Der Friede von Rastatt, in Deutsche Zeitung für Geschichtswissensch., VIII; H. de Landosle, Le congrès de Baden, in Revue des questions hist., 1922-23.