NARAYAN, Rasipuram Krishnaswami
Scrittore indiano di lingua inglese, nato a Madras il 10 ottobre 1906. Dopo aver compiuto gli studi alla Collegiate High School e al Maharaja's College di Mysore, ha lavorato per un breve periodo come insegnante e come giornalista per poi dedicarsi completamente alla narrativa. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti letterari fra cui l'Indian Literary Academy National Prize (1958) e il Padma Bhushan (1964) in India, il National Association of Independent Schools Award (1965) negli Stati Uniti, la laurea ad honorem dalle università di Leeds e di Nuova Delhi.
Già nella sua prima opera, Swami and friends (1935), viene descritta la cittadina immaginaria, Malgudi, microcosmo di quelle qualità spirituali, intellettuali e fisiche che N. avrebbe continuato ad analizzare nei romanzi successivi (The bachelor of arts, 1937; The dark room, 1938; The English teacher, 1945; Mr Samapth, 1949; The financial expert, 1952; The guide, 1958, trad. it., La grande frode, 1959; The man-eater of Malgudi, 1961, trad. it., Malgudi, 1967; The sweet-vendor, 1967, trad. it., Un matrimonio indiano, 1970; The painter of signs, 1977, trad it., 1992; A tiger for Malgudi, 1983; Talkative man, 1987; The world of Nagaraj, 1990, trad. it., 1992). L'immaginaria Malgudi, così com'è descritta da N., è una cittadina medio-borghese di provincia situata nell'India meridionale e popolata da una coloritissima miriade di personaggi d'ogni ceto e mestiere, di ognuno dei quali lo scrittore, anche ricorrendo all'uso sapiente del flashback, riporta ed evidenzia con umorismo e bonomia manie e ambizioni, ideali, travagli, momenti difficili e felici, e soprattutto la ricerca d'identità che sembra una costante di tutti i suoi personaggi. In questa storia s'intersecano elementi religiosi, tradizioni e leggende locali, fino a creare sulla pagina un vasto e composito affresco della società indiana e, in fondo, della comédie humaine universale.
Molti, specie nei primi romanzi, i riferimenti autobiografici; nelle opere successive, richiami alla filosofia indù e agli antichi riti della sua terra si mescolano con precisi riferimenti ad avvenimenti politici (si veda, per es., Waiting for the Mahatma, 1955). Uno stile terso, immediato, essenziale caratterizza anche le numerose raccolte di racconti (Lawley road, 1956; Gods, demons, and others, 1964; A horse and two goats, 1970; Malgudi days, 1982; Under the Banyan tree, 1985), di saggi (Reluctant guru, 1974; A writer's nightmare: selected essays 1958-1988, 1988; A story-teller's world: stories, essays, sketches, 1989) e i diari (My dateless diary, 1960, e My days: a memoir, 1974). N. è anche autore di un'eccellente traduzione in prosa dell'epica indiana: The Rāmāyana: a shortened modern prose version of the Indian epic (1973; trad. it., 1991).
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