rappresentanza di genere
loc. s.le f. Percentuale basata sull’appartenenza a un genere sessuale, come strumento per assicurare un equilibrio tra i due generi.
• Non credo sarebbe il caso, in partenza, precostituire una parità di esito nella rappresentanza di genere alla quale, invece, dovrebbero pensare i partiti scegliendo le loro delegate. Suggerirei, invece, alle donne di ciascun collegio e alle associazioni di darsi da fare non soltanto per candidare, ma per votare e cercare di fare eleggere candidate donne. (Gianfranco Pasquino, Unità, 16 aprile 2007, p. 24, Commenti) • Nel frattempo, il senatore [Mario] Mantovani e la sua vice Viviana Beccalossi hanno distribuito due circolari che riguardano le norme per la scelta di giunte e capigruppo nei vari comuni andati al voto e i criteri per le nomine negli enti e nelle società partecipate. Il primo documento chiede, nella formazione delle giunte, di privilegiare gli eletti e di rispettare la rappresentanza di genere. (Elisabetta Soglio, Corriere della sera, 20 giugno 2011, Cronaca di Milano, p. 3) • Sono sicuro che anche il centrodestra si presenterà compatto alla formula del listone unico e che alla fine tra sindaci di area e rappresentanti dei partiti si arriverà ad una soluzione condivisa che tenga conto dei diversi territori, del peso elettorale dei candidati da proporre in lista e anche di una giusta rappresentanza di genere. (Luigi Morgillo, Secolo XIX, 24 agosto 2014, p. 12, La Spezia).
- Composto dal s. f. rappresentanza, dalla prep. di e dal s. m. genere.
- Già attestato nell’Unità del 23 febbraio 1988, p. 2, Commenti (Marisa Rodano).
> quota azzurra, quota di genere.