rapporto statistico
rapporto statistico rapporto numerico tra due dati statistici, tra cui esista una relazione logica, che permette di confrontare l’intensità di un fenomeno in tempi, luoghi e situazioni diverse. Esistono diverse tipologie di rapporto statistico a seconda di quale sia la relazione che intercorre tra numeratore e denominatore.
Si confronta la parte rispetto al tutto, e quindi il rapporto è espresso da un numero compreso tra 0 e 1, eventualmente trasformato in percentuale. Si ottiene dividendo l’intensità o la frequenza della modalità di un carattere per l’intensità o la frequenza globale. Per esempio, nel primo censimento dopo l’unità d’Italia (dicembre 1861) risultavano residenti in Italia (in migliaia) 26.328 abitanti, di cui 13.399 maschi e 12.929 femmine. I maschi erano perciò il 50,9% e le femmine il 49,1%.
Si confrontano due parti tra loro complementari, e quindi il rapporto è espresso da un numero non negativo che, se uguale a 1, segnala la pari consistenza tra le due parti. Nel 1861 il rapporto tra maschi e femmine era 13.399/12.929 = 1,0364, con leggera prevalenza dei maschi.
Si confrontano due fenomeni di cui uno è considerato il presupposto dell’altro. Sono tali per esempio i tassi di natalità, in cui si divide il numero dei nati in un determinato periodo per il numero della popolazione all’inizio del periodo stesso, e molti altri quozienti demografici (tasso di nuzialità, di divorzialità, di immigrazione ecc.), in cui si divide il numero dei fenomeni in esame (numero di matrimoni, di divorzi, di immigrati ecc.) per il numero della popolazione.
L’intensità o la frequenza di un carattere è diviso per una dimensione spaziale o temporale. Per esempio, in base al censimento del 2001 la popolazione italiana era di 56.995.744 abitanti e la superficie dell’Italia 301.338 km2, con una densità di 189,1 abitanti per chilometro quadrato.
Si calcola per tutti quei fenomeni in cui c’è, in tempi più o meno rapidi, un rinnovo o un ricambio totale. I rapporti di durata rappresentano il tempo medio di rinnovo di tutto l’universo relativamente a un particolare fenomeno e sono calcolati prendendo in considerazione gli stati iniziali si e finali sj che caratterizzano il sistema e i valori che esprimono i flussi in aumento m+ e in diminuzione m− che producono il rinnovo nell’universo considerato. La media aritmetica dei valori iniziali e finali (si + sj)/2 esprime la consistenza media, mentre la media aritmetica dei movimenti (m+ + m−)/2 esprime il movimento medio; il rapporto di durata è uguale al rapporto tra la consistenza media e il movimento medio. Nella pratica commerciale, assume particolare importanza, per esempio, la determinazione del tempo in cui uno specifico prodotto rimane giacente in magazzino.
È dato dall’inverso moltiplicativo del rapporto di durata e indica la frequenza di rinnovamento degli elementi del sistema.