RANIERO Arsendi da Forlì
Giureconsulto del sec. XIV, studiò diritto a Bologna alla scuola di Bartolomeo de Pretis nel 1319, e, ancora giovanissimo, insegnava nell'università bolognese, dopo essere già stato, secondo alcuni, uditore del Sacro Palazzo pontificio. Nel 1338, per l'interdetto che aveva colpito la città e lo studio, passò a leggere ius civile a Pisa; nel 1344 andò all'università di Padova, dove morì nel 1358 e fu sepolto nella chiesa di S. Antonio. Ebbe a scolaro Bartolo da Sassoferrato. Di Raniero abbiamo Lecturae (Lione 1532 e 1563) al Digesto e al Codice che si accostano al metodo dei glossatori; un trattato De substitutionibus (Cod. Vat. 2637), 17 repetitiones, 5 consilia (Lione 1553), dove più accentuata è invece l'applicazione del nuovo metodo scolastico al diritto, metodo ch'egli fa oggetto di due suoi trattati Summa super modo arguendi e De arte differendi (Cod. Vat. Ott. 1254).
Giurista fu pure il figlio Arsendino. Questi forse compì i primi studî giuridici a Bologna, ma si hanno le prime notizie di lui dopo il 1351, quando era già nello studio di Padova, dove insegnò per molti anni. Morì tra il 1386 e il 1389. Egli mostra nei suoi scritti una certa indipendenza dalla glossa accursiana; lasciò commenti e glosse (Venezia, ms. Marc. Z. L. CCV), una Repetitio (in Repet. in iur. civ. leges, Lione 1553), varî Consilia (Venezia 1653).
Bibl.: B. Brandi, Vita e dottrine di R. da F., Torino 1885.