rancio
L'aggettivo indica il colore " giallo-oro ", " arancio ", in If XXIII 100 Le cappe rance / son di piombo, con riferimento alla pena degl'ipocriti (v.) oppressi da pesanti cappe lucenti d'oro all'esterno, evidente allusione morale al manto di simulata virtù dei peccatori; si tenga anche conto della falsa etimologia di ypocrita (" quasi superauratus ") in Uguccione da Pisa.
In Pg II 9 le bianche e le vermiglie guance, / là dov'i' era, de la bella Aurora / per troppa etate divenivan rance, l'aggettivo vale " gialle; e per questo vuole significare che era già inalzata la mattina e passata l'aurora... E questo è stato necessario a... l'Autore che finge che non si possa montare lo monte del Purgatorio se non col sole " (Buti). Così anche in Boccaccio: " L'aurora già di vermiglia cominciava, appressandosi il sole, a divenir rancia " (Dec. III Introd. 2).