rampollare
Il termine compare in due luoghi del Purgatorio, sempre in contesto figurato, nel senso di " nascere ", " sorgere ": V 16 sempre l'omo in cui pensier rampolla / sovra pensier, da sé dilunga il segno, / perché la foga l'un de l'altro insolla, e XXVII 42 il nome [di Beatrice] ... ne la mente sempre mi rampolla, " mi si rinova e risuona sempre ne la mente " (Vellutello), " verdeggia, fiorisce, fruttifica " (Tommaseo).
L'immagine deriva dal mondo degli alberi: rampolli sono infatti i " piccioli rametti che nascono a le radici degli arbori " (Vellutello), i polloni sul fusto dell'albero. Ma ci si può riferire anche alla figurazione dell'acqua che ‛ rampolla ' quando sorge da terra; si veda infatti il Landino che, mentre nel luogo di Pg V 16 chiosa che r. è " traslazione dagli alberi ", in XXVII 42 rimanda all'immagine dell'acqua sorgente.