BUVALELLI, Rambertino
È uno dei più antichi fra gli Italiani che poetarono in provenzale; nacque a Bologna a mezzo il sec. XII, morì a Verona nel settembre del 1221. A Bologna fu console di giustizia (1209), commissario dell'esercito (1212) e due volte ambasciatore dei suoi concittadini a Ferrara e a Modena (1211). Dal 1201 al 1221 fu podestà in parecchie città dell'alta e della media Italia. Pochissime poesie ci restano di lui: un serventese sul motivo della decadenza del pregio e della cortesia e sei canzoni d'amore in cui celebra una donna velata sotto il senhal di Mon Restaur (forse Beatrice d'Este, figlia di Azzo IV.) Non sempre corrette per la lingua e per la ritmica, che qua e là tradiscono lo scrittore italiano, le poesie del B. ripetono pensieri e forme tradizionali, e di rado hanno qualche accento sincero.
Bibl.: G. Bertoni, R.B. trovatore bolognese e le sue rime provenzali, Dresda 1908 (Gesellschaft für rom. Liter., XVII); K. Vossler, in La Cultura, 1909, p. 399; A. Stimming, in Zeitschr. f. rom. Philol., XXXIV, pp. 224-28; G. Bertoni, I Trovatori d'Italia, Modena 1915; V. De Bartholomaeis, "La Metgia" di Aimeric de Peguilhan, in Memorie della R. Accademia d. Scienze dell'Ist. di Bologna, s. 1ª, VI (1911-12), p. 77.