CUNICH, Raimondo
Grecista e latinista, nato a Ragusa di Dalmazia il 17 gennaio 1719, morto a Roma il 22 novembre 1794. Giovanetto entrò, in Roma, nella Compagnia di Gesù nel 1734, divenendo con Ruggero Boscovich, uno dei più illustri tra quella schiera di letterati e scienziati ragusei che la piccola repubblica adriatica diede nel '700 all'Italia. Passò ventisette anni insegnando latino e greco a Fermo, a Città di Castello, a Firenze, e finalmente a Roma, prima a S. Andrea al Quirinale, poi al Collegio romano. Soppressa la Compagnia di Gesù nel 1773, ricusò la cattedra offertagli nell'università di Pisa continuando a vivere da prete secolare a Roma, dove fu uno degli Arcadi più reputati. In questo periodo della lunga sua vita fu anche maestro e amico devoto di Maria Pizzelli, leggiadra e colta dama, e ne frequentò il salotto, dove negli ultimi decennî del '700 si raccoglieva il fiore dell'intellettualità italiana e straniera. Scrisse parecchie eleganti orazioni tra cui quella per l'assunzione al pontificato di Clemente XIII, e moltissimi epigrammi ed elegie seguendo Tibullo e Catullo; tradusse inoltre Teocrito e gli epigrammi dell'Antologia greca. Ma il suo capolavoro è la traduzione latina dell'Iliade certamente la migliore del genere (Roma 1776), i cui esametri, foggiati sui virgiliani, conservano tutta la maestà e lo splendore del verso greco.
Bibl.: Per l'elenco delle molte opere del C. e dei lavori intorno a lui pubblicati avanti il 1811 vedi Ch. Sommervogel, Biblioth. de la Comp. de Jésus, II, coll. 1727-1933. Cfr. inoltre: G. Tosi, De vita Raymundi Cunichii comentariolum, Roma 1795 (ristampato nel vol. XVI delle Vite del Fabroni); F. M. Appendini, Notizie istorico-critiche sulle antichità, storia e letteratura de' Ragusei, II, Ragusa 1902; N. Tommaseo, in Galleria di Ragusei illustri, Ragusa 1841; S. Gliubich, Dizionario biografico degli uomini illustri della Dalmazia, Vienna 1856; F. Maixner, Život i rad Rajmunda Kunica (La vita e l'opera di R. C.), in Rad, XCVI e XCVIII; Ð. Körbler, O Kunić ćevu i Zamanjian làtiuskom prijevodu Teokritovih pjesama (Intorno alle poesie di Teocrito tradotte in latino dal Cunich e dallo Zamagna), in Rad, CLXIV; L. Rava, Un salotto romano del Settecento: Maria Pizzelli, Roma 1926.