RAIMONDO BERENGARIO IV conte di Barcellona, detto il Santo
Succedette al padre R. B. III nel 1131. Il fatto più importante del suo governo fu il matrimonio con Petronilla, figlia di Ramiro II ed erede del regno d'Aragona (gli fu promessa per sposa nel 1137, bambina di due anni, ma il matrimonio ebbe luogo nel 1151), che fece realizzare l'unione dei due stati. Tuttavia R. B. IV, pur esercitando la sovranità sull'Aragona, adottò solo il titolo di principe o dominatore dell'Aragona, serbando anzitutto il titolo comitale di Barcellona. Tra i primi atti del suo governo fu quello di risolvere la questione degli ordini militari - che in base al testamento di Alfonso il Battagliero mantenevano i loro diritti alla successione nel governo aragonese - mediante larghi compensi, in terre e privilegi. Prese parte importante alla conquista di Almería, ad opera di Alfonso VII di Castiglia, con uno stuolo catalano-provenzale e collegato con un'altra forte armata genovese (1147). La venuta delle navi genovesi diede occasione a trattative dirette per il proseguimento della lotta contro i musulmani; e infatti con l'aiuto di quegli stessi Italiani e di altri alleati R. B. prese Tortosa (1148). Riconquistò poco dopo Lérida (1149), Fraga e Mequinenza. Elargì statuti alle città suddette, e una terza parte di Tortosa venne ceduta ai Genovesi. Più tardi terminò la riconquista catalana con l'espulsione dei Saraceni dai monti di Prades e Ciurana. In previsione di future conquiste R. B. IV patteggiò col re di Castiglia per delimitare i rispettivi limiti: termine dell'espansione catalana sarebbe Murcia (1156). In anni anteriori R. B. IV aveva concertato un trattato con la Navarra, aveva esteso la sua influenza sul Béarn ed era intervenuto negli affari di Provenza dove, alla morte del fratello Berengario Raimondo (1144), esercitò la tutela sul figlio di questo, il minorenne Raimondo Berengario, difendendolo contro la famiglia dei Baux, che pretendeva il governo della Provenza (1146). Altri numerosi trattati ed accordi internazionali ebbero luogo durante il governo di R. B. In ultimo fu alleato di Enrico II d'Inghilterra, che aiutò nell'assedio di Tolosa (1159), e patteggiò con Federico Barbarossa riconoscendo l'autorità dell'antipapa Vittore IV, proclamato dall'imperatore, e dichiarando la Provenza feudo dell'Impero, ottenendo in compenso di assicurare al casato di Barcellona il possesso della Provenza, di ricevere la signoria di Forcalquier e ottenendo altresì il matrîmonio di Richilda, nipote di Federico Barbarossa, con Raimondo Berengario di Provenza. Messosi in cammino verso Torino con lo scopo di ratificare l'accordo, R. B. moriva a Borgo S. Dalmazzo nel Piemonte (1162). R. B. IV è una delle maggiori figure di tutta la dinastia catalana.
Bibl.: Gesta Comitum Barcinonensium, ed. a cura di L. Barrau Dihigo e J. Massó Torrents, Barcellona 1925, passim; Caffaro, Istoria captionis Almaire et Turtuose, in Annali,e diz. Belgrano, in Fonti per la st. d'It. dell'Ist. st. it.; Zurita, Anales de la corona de Aragón, II; Histoire générale de Languedoc, ed. Privat, III; P. de Bofarull, Los condes de Barcelona vindicados, II, Barcellona 1836, pp. 183-212; A. Rovira i Virgili, História nacional de Catalunya, IV, Barcellona 1926, pp. 73-149; P. Kehr, Das Papsttum und der katalanische Prinzipat bis zur Vereinigung mit Aragon, in Abhandlungen der preussischen Akademie der Wissenschaften, Berlino 1926, Phil.-Hist. Klasse, n. 1, par. 6.