RAIMONDO BERENGARIO I conte di Barcellona, detto il Vecchio
Nato nel 1023 o 1024, succedette nel 1035 all'età di undici anni, "puer egregiae indolis", al padre Berengario Raimondo I; morì nel 1076. Con lui si rafferma la supremazia della contea di Barcellona su tutti i piccoli stati catalani: i suoi fratelli rinunziano in suo favore ai dominî ereditati dal padre, altre contee diventano feudatarie di Barcellona. L'autorità di R. B. aumenta pure di fronte ai musulmani, indeboliti dalla caduta del califfato di Cordova. Fortunato nelle sue conquiste, allarga le frontiere occidentale e meridionale della contea; molti dei piccoli re saraceni diventano tributarî suoi, sì ch'egli merita i titoli d'"Hispaniae subiugator, propugnator et murus christiani populi". Con lui prosegue anche la politica della dinastia barcellonese di espansione oltre i Pirenei: sposa Elisabetta di famiglia non ancora ben determinata, però probabilmente della Francia meridionale, e Almodis figlia del conte de la Marche; in base ad altri antichi vincoli matrimoniali viene in possesso di Carcassona e di Razés, ecc. Non riuscì, tuttavia, ad impedire gravi dissensi familiari, i quali culminarono nella morte di Almodis, uccisa (1071) dal figliastro di lei, il primogenito Pietro Raimondo.
Gloria del governo di R. B. sono gli Usatici Barchinone (Usatges de Barcelona), primo codice feudale scritto in Europa, promulgato dal saggio conte assistito dai principali magnati catalani (circa 1064).
Bibl.: Gesta Comitum Barcinonensium, a cura di L. Barrau Dihigo e J. Massó Torrents, Barcellona 1925, passim; Zurita, Anales de la corona de Aragón, I; P. de Bofarull, Los condes de Barcelona vindicados, II, Barcellona 1836, pp. 1-105; A. Rovira i Virgili, História nacional de Catalunya, III, ivi 1924, pp. 495-530. Gli Usatges de Barcelona nell'ed. a cura di J. Rovira i Ermengol., ivi 1933.