Raging Bull
(USA 1980, Toro scatenato, bianco e nero/colore, 129m); regia: Martin Scorsese; produzione: Irwin Winkler, Robert Chartoff; soggetto: dall'autobiografia Raging Bull, My Story di Jake La Motta e Joseph Carter; sceneggiatura: Paul Schrader, Mardik Martin; fotografia: Michael Chapman; montaggio: Thelma Schoonmaker; scenografia: Gene Rudolf; costumi: Richard Bruno, John Boxer; musica: Robbie Robertson.
New York, 1964: in un camerino del Barbizon-Plaza, l'obeso entertainer Jake La Motta, campione di pugilato degli anni Quaranta detto 'Bronx Bull', si prepara a entrare in scena. Con un balzo a ritroso siamo a Cleveland, nel 1941. La Motta, non ancora ventenne, è sul ring; il trainer è il fratello Joey. Jake perde, poi litiga con la moglie Irma: è nervoso, deve incontrare il campione dei massimi Joe Louis, ed è convinto di avere le mani troppo piccole. Nel pomeriggio, in palestra, Salvy e due uomini di Tommy Como vanno a cercarlo: La Motta rifiuta con rabbia la protezione del boss. Nella piscina della palestra, Jake incontra Vickie, amica degli uomini di Como, e se ne innamora. Con l'aiuto di Joey, la conquista. Due anni dopo, a Detroit, Jake è al terzo combattimento contro il nero Sugar Ray Robinson, che l'ultima volta lo ha battuto ai punti. Il risultato si ripete, e Joey accusa la giuria di aver truccato l'incontro. Jake sostiene di essersi deconcentrato, dando la colpa a Vickie. È il 1947, Jake combatte contro l'italo-americano Tony Janiro. Quando Vickie, ormai sposata col pugile, sostiene che Janiro è un bell'uomo, in Jake scatta una gelosia furibonda: durante il combattimento riduce l'avversario a una maschera di sangue, poi chiede al fratello di tenergli d'occhio la moglie. La Motta ha cominciato a concordare le sorti degli incontri con Como per truccare le scommesse: Joey contratta la sconfitta di Jake nell'incontro con Billy Fox, in virtù della quale gli sarà lasciata via libera al titolo mondiale. Il 'toro del Bronx' si fa battere senza reagire, ma l'orgoglio gli impedisce di andare al tappeto. La Motta conquista il titolo mondiale battendo Marcel Cerdan: ma sta perdendo la forma, ha i nervi a pezzi, e accusa Joey di essere stato a letto con Vickie. Joey si offende, mentre Vickie per farsi lasciare in pace confessa il falso: che va a letto con chiunque, anche con Joey. Jake va a casa del fratello e lo picchia a sangue. Sfogata la rabbia, implora Vickie di non lasciarlo. A Detroit, Jake batte per k.o. Laurent Dauthuille. Vickie cerca di convincerlo a far pace con Joey. San Valentino 1951: per la quinta volta La Motta affronta Sugar Ray Robinson, e crolla: è la fine della sua carriera. Jake apre un locale da ballo a Miami. Una sera flirta con una ragazzina intraprendente. Intanto, Vickie ha chiesto il divorzio. L'ex pugile è arrestato per corruzione di minorenne. Per pagarsi la cauzione, cerca invano di vendere le pietre della cintura di campione. In prigione, crolla nella disperazione. Qualche anno dopo è a New York, dove per campare presenta spogliarelli in un nightclub. Incontra Joey e lo abbraccia, ma il fratello è in imbarazzo, non lo ha perdonato. Si torna alle immagini iniziali: Jake ripassa allo specchio un numero, poi imita il Marlon Brando di On the Waterfront. Tira di boxe contro la sua immagine deforme allo specchio, e con l'orgoglio di sempre entra in palcoscenico.
Scritto con lo sceneggiatore Paul Schrader, già artefice di Taxi Driver, Raging Bull è forse il capolavoro narrativo di Martin Scorsese: storia archetipica dell'underworld italoamericano, elegge il combattimento di boxe a categoria dello spirito, come corpo a corpo dell'individuo con una società che è il nemico da battere, fondendo con grande equilibrio il topos della violenza con il dramma sentimentale e il tema della gelosia ossessiva. A essere messa in discussione è l'ideologia del self-made man: l'autodistruttivo protagonista è schiacciato dal peso del successo, è l'uomo comune nudo e disperato di fronte alla realizzazione del Sogno Americano.
Film intenso e visionario, corroborato dal capolavoro di immedesimazione di Robert De Niro (l'attore, premiato con l'Oscar, ebbe come consulente lo stesso Jake La Motta e ingrassò di venti chili per interpretare le scene che mostrano il decadimento finale del pugile), Raging Bull adotta un modulo narrativo epico che procede per grandi ellissi cronologiche e talvolta sintetizza anni e combattimenti in pochi fotogrammi. A esso fa da eco la contrastata fotografia in bianco e nero di Michael Chapman, che diviene a colori solo nei filmini 'familiari' in 8 mm, dove la descrizione delle tappe della vita privata dei personaggi apre a un doppio livello di scrittura il reale filmico.
Ispirata al film di Buster Keaton Battling Butler (Io e la boxe, 1926), la messa in scena dei combattimenti 'dall'interno' prende il posto della visione frontale tipica delle riprese sportive e, con una tecnica mutuata dal musical, impone alle inquadrature una lunghezza ritmica, trattando la frequenza dei pugni come un sistema di battute musicali. L'abbondante uso di dettagli e ralenti si ripercuote anche nel sonoro del film, col risultato di un montaggio atipico, a carattere espressionista, come riproposizione soggettiva del modo in cui Jake La Motta percepisce il mondo, spesso con funzioni simboliche (per esempio i passi pesanti del protagonista che si trasformano in un treno lanciato sui binari). Raging Bull, evento di apertura al Festival di Berlino del 1981, Oscar per il miglior attore protagonista e il miglior montaggio, rappresentò negli Stati Uniti la piena conferma di Scorsese, un autore la cui fortuna è stata sempre, per motivi stilistici, prima di tutto europea.
Interpreti e personaggi: Robert De Niro (Jake La Motta), Cathy Moriarty (Vickie), Joe Pesci (Joey La Motta), Frank Vincent (Salvy), Nicholas Colasanto (Tommy Como), Theresa Saldana (Lenore), Frank Adonis (Patsy), Mario Gallo (Mario), Frank Topham (Toppy), Lori Anne Flax (Irma), Joseph Bono (Guido), James V. Christy (Dr. Pinto), Bernie Allen (comico), Bill Mazer (reporter), Johnny Barnes (Sugar Ray Robinson), Kevin Mahon (Tony Janiro), Peter Savage (Jackie Curtie), Mary Albee (la minorenne), Coley Wallace (Joe Louis), Eddie Mustafa (Billy Fox), Louis Raftis (Marcel Cerdan), Johnny Turner (Laurent Dauthuille).
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