AVERSA, Raffaello
Nato a Mercato Sanseverino (Salerno) verso il 1589, entrò nell'Ordine dei chierici regolari minori (caracciolini). Visse quasi sempre a Roma, impegnato in responsabilità di governo dell'Ordine (nel 1623 divenne rettore del Collegio di teologia, e successivamente fu per cinque volte preposito generale) e in uffici di Curia.
Morì, il 10 giugno 1657, a Roma.
L'A. si distinse particolarmente come teologo. Significativi alcuni suoi scritti che sono caratteristica espressione della così detta scolastica barocca: una Logica Institutionibus praeviis, quaestionibus contexta,Romae 1623, e una Philosophia metaphysicam physicamque complectens, quaestionibus contexta...,2 voll., Romae 1625-27 (apparse insieme, col titolo Philosophia,Bononiae 1650, in 3 voll.), cui seguirono due opere sui sacramenti, De Ordinis et Matrimonii Sacramentis Tractatus theologici ac morales,Bononiae 1642, e De Eucharistiae Sacramento et Sacrificio, de Poenitentiae Sacramento et extrema Unctione Tractatus theologici ac morales, Bononiae 1642 e 1644.
Di maggior rilievo, forse, anche per una più precisa conoscenza degli interessi dell'A., i suoi commentari di teologia speculativa svolti con riferimento all'opera tomistica, la Sacra theologia cum doctore angelico in tres partes distributa, quaestionibus contexta,Romae 1631, 2 voll., e la Sacrae theologiae... pars quarta, Genuae 1640, alle quali si affianca la Sacrae theologiae cum doctore angelico quaestionibus contextae recens elucidatio,Romae 1641.
Postuma apparve un'analisi dogmatico-morale delle tre virtù cardinali, i De fide, spe et charitate tractatus theologici speculativam simul ac practicam doctrinam accurate ac dilucide complectens...,Venetiis 1660.
Qualificatore ordinario del S. Uffizio, l'A. fece parte della Congregazione speciale incaricata da Innocenzo X di esaminare le cinque proposizioni tratte dall'Augustinus del vescovo di Ypres, Giansenio. Partecipò, come consultore, alle sedute dal 24sett. 1652, insieme ai maggiori teologi di altri Ordini, il Candido e il De Pretis, domenicani, il Visconti, generale degli agostiniani, il Pallavicino, gesuita, il Wadding, osservante, ecc. La sua formazione teologica di tipo scolastico, lontana dagli orientamenti propri della teologia positiva raccolti e potenziati da Giansenio, lo portò facilmente a schierarsi nel gruppo di maggioranza che dichiarò le proposizioni gianseniane eretiche, prossime all'eresia o contrarie alle deliberazioni tridentine (10 marzo 7 apr. 1653).
Bibl.: N. Toppi, Bibl. napoletana, Napoli 1678, p. 266; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia,I, 2, Brescia 1753, pp. 1245 s.; L. v. Pastor, Storia dei Papi,XIV, 1, Roma 1932, p. 203; L. Thorndike, A History of magic and experimental Science,VII, New York 1958, pp. 119, 393-396 (con l'analisi della struttura rigidamente aristotelica della Philosophia metaphysicam physicamque complectens),404; VIII, ibid. 1958, p. 303; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., V, col.1093; G. Mazzatinti, Inventari dei mss. delle Biblioteche d'Italia, XXXIV, p.154.