PARETO, Raffaele
. – Di famiglia nobile ligure, nacque a Genova il 28 luglio 1812 da Giovanni Benedetto e da Maria Aurelia Spinola.
Dopo gli studi all’Accademia ligustica di Genova, entrò cadetto nel corpo reale del Genio a Torino. Seguace di Giuseppe Mazzini, nel 1831 partecipò ai moti insurrezionali contro lo Stato sabaudo e si rifugiò in Francia. Dopo un periodo iniziale nel quale si guadagnò da vivere con i lavori più umili, insegnò matematica nel Licée Goyot di Moulins. In quella città sposò, il 9 dicembre 1835, Marie Méténier, dalla quale ebbe tre figli: Aurelia (1839-1893), che sposò Gaspare Scala, Cristina (1842-1907), Vilfredo (1848-1923), l’illustre economista e sociologo.
Nel 1836 Pareto vinse un concorso come ispettore stradale nella Prefettura di Moulins e qualche anno più tardi pubblicò le Considérations sur les chemins vicinaux, leur construction et leur entretien (Moulins 1839). Nel 1845, assunto come ingegnere capo nella Compagnie française d’irrigation (società privata fondata nel 1845, fallita nel 1847), studiò il progetto di un canale derivato dal fiume Sauldre per bonificare le terre della Sologne, ma per disaccordi contrattuali alla fine del 1846 si dimise e si dedicò a opere di bonifica per alcuni grandi proprietari terrieri nella regione di Lamotte-Beuvron (Loir et Cher). Nel giugno 1848, il ministero dei Lavori pubblici francese decise di realizzare il canale della Sauldre, fra Blancafort (Cher) e Lamotte-Beuvron, secondo il progetto di Pareto, rimasto di proprietà della Compagnie d’irrigation fallita. Per la sua riconosciuta esperienza in materia, e senza alcuna richiesta da parte sua, Pareto fu chiamato a dirigerne la costruzione ma, per complicazioni insorte nelle direttive ministeriali, non potendo condurre in modo adeguato i lavori, si dimise dall’incarico nel febbraio 1849 (R. Pareto, De l’amélioration de la Sologne, Paris 1851, estr. da L'agriculteur praticien).
La sua competenza fu riconosciuta in Francia non solo nel campo dell’ingegneria ma anche in quello della cultura artistica. Nel 1850 fu nominato membro onorario del Lycée des arts, sciences, belles lettres et industries di Parigi (presso il quale una sua attività di insegnamento sarebbe testimoniata dalla pubblicazione del Cours d’architecture à l’Athénée central, di M.R. Celse Pareto, Paris, 1835). Nel 1851, nell’Enciclopédie Roret, pubblicò Irrigation et assainissement des terres. Traité de l'emploi des eaux en agriculture (I-IV, Paris 1851), opera rinomata, poi tradotta e stampata anche in Italia (R. Pareto, Irrigazione e bonificazione des terreni, trad. a cura di A. Parrocchetti, I-II, Milano 1855-57).
Rientrato in patria, probabilmente verso il 1853-1854, per un breve periodo insegnò francese alla scuola di marina di Genova, poi agricoltura e contabilità all’Istituto Leardi di Casale Monferrato. Per la fama di esperto nelle bonifiche (già nel 1842, quando era a Parigi, era stato nominato nella commissione per le irrigazioni, nella sezione di agronomia e tecnologia del VII Congresso scientifico italiano), grazie all’aiuto degli illustri colleghi ingegneri Pietro Paleocapa, Elia Lombardini e Quintino Sella, nel 1861 gli fu conferita per decreto reale la laurea ad honorem in ingegneria.
Il titolo fu la premessa per una brillante carriera direttiva, prima al ministero dell’Agricoltura, industria e commercio, poi al ministero dei Lavori pubblici.
Presso il ministero dell’Agricoltura, nel 1862 fu nominato capo divisione di II classe (si occupava tra l’altro di bonifiche e irrigazioni); nel 1864 ispettore centrale; nel 1866 fu richiamato al posto di capodivisione di II classe. Nel 1869 passò al ministero dei Lavori pubblici, con la nomina a ispettore di II classe nel Genio civile e a membro del Consiglio superiore; nel 1870 divenne membro della commissione ministeriale incaricata di studi per la bonificazione dell’Agro brindisino; dal 1873 fu presidente della terza sezione del Comizio agrario di Roma. Nel 1876 fu ancora chiamato come ispettore di II classe a far parte del Consiglio superiore dei Lavori pubblici e della Commissione permanente consultiva presso la Direzione generale delle opere idrauliche. Nel 1877 divenne ispettore di I classe del Genio civile e l’8 gennaio 1882 fu chiamato nel Comitato permanente del Genio civile e confermato nel Consiglio superiore dei Lavori pubblici (tra gli scritti relativi a queste attività: Sulle bonificazioni, risaie ed irrigazioni del Regno d'Italia, Milano 1865; Sulle bonificazioni delle paludi esistenti nelle province di terra ferma dell'ex Regno di Napoli, Milano 1867; Relazione sulle condizioni agrarie e igieniche della campagna di Roma, Firenze-Genova 1872, estr. da Annali del ministero dell’Agricoltura, Industria e Commercio, 1872, vol. 37; Roma e l’Agro romano, in La rivista europea, VI (1875), 2, 1, pp. 4-20; Irrigazioni dannose all’igiene pubblica, Rocca San Casciano 1875; per i numerosi articoli in Giornale dell’ingegnere architetto agronomo e nel Giornale del genio civile cfr. Giacalone-Monaco 1968, p. 646).
Oltre agli studi tecnico-applicativi di ingegneria, Pareto si dedicò anche ad approfondimenti scientifici più teorici e critici (Del mal uso che si fa delle medie nelle scienze fisiche e sociali, Modena 1869; Saggio di studi metereologici sul clima di Roma paragonato a quello d’altre città d’Italia riguardo alla bontà dell’aria, in Atti della R. Accademia dei Lincei, s. 2, vol. 3, t. 2, 1875, pp. 659-684). Per i meriti scientifici, nel 1873 fu nominato membro dell’Accademia dei Lincei.
Coltivò per diletto, ma con assiduità e profondità critica, anche interessi storico-artistici. Egli stesso era dotato di talento artistico e fu abile disegnatore e incisore. La sua visione progressiva e scientista – per la quale il compito delle scienze applicate è favorire il progresso civile, sociale ed economico – intendeva l’arte come attività utile al miglioramento della società, da rendere accessibile al pubblico arricchendo le pubblicazioni anche con un repertorio più ampio di immagini. In questa direzione, collaborò al Michelangelo (edito a Genova nel solo 1855) e lo diresse per un breve periodo (21 luglio-11 agosto). Numerosi articoli su vite e opere di artisti vi compaiono corredati da accurate incisioni (alcune di sua mano). Anche nel Giornale dell’ingegnere architetto e agronomo, che diresse dal 1860 al 1867, oltre a numerosissime note redazionali, rubriche, traduzioni, bibliografie e articoli di argomento tecnico-scientifico pubblicò molteplici saggi sui temi della storia dell’architettura e del restauro allora al centro del dibattito, ponendo particolare attenzione all'illustrazione dei monumenti (come in Dello stile barocco nei fabbricati e nei monumenti della città di Genova, V, 1857, pp. 311-331; Considerazioni generali sull'arte, IX, 1861, pp. 302-340; Duomo di Novara, ibid., pp. 349-353; Palazzo Sauli a Genova, ibid., pp. 353 s.; Duomo di Casale, ibid., pp. 466-470; Lo stile barocco e la facciata di S. Carlo a Genova, ibid., pp. 597-600; (Traduzione con annotazioni per) George Edmund Street ,'Sul restauro degli antichi fabbricati', ibid., pp. 626-635; Chiesa di Sant'Andrea di Vercelli, X, 1862, pp. 5-18; per l’elenco completo, Giacalone-Monaco 1968, p. 647). Tra le raccolte di incisioni di architetture si ricordano inoltre Lavori e progetti di valenti architetti moderni, Milano 1862 e L’Italie monumentale, Milano 1879.
Insieme a Giovanni Sacheri si dedicò alla grande impresa editoriale dell’Enciclopedia delle arti e delle Industrie (6 voll., Torino 1878-1898), per cui compilò alcune voci.
Si spostò da Torino a Firenze e poi a Roma per assolvere ai propri incarichi nell’Amministrazione centrale dello Stato.
Morì a Roma il 28 aprile 1882.
Opere. Oltre a quelle citate: Studi sopra i miglioramenti igienici praticabili in Genova, Genova 1854 (estr. da Corriere mercantile); Se gli interessi materiali e le scienze positive giovino alle arti belle, in Michelangelo, I (1855), pp. 77 s., 98-100; Stili architettonici, ibid., pp. 6 s., 11, 19 s., 38-40, 97 s., 98-100; Sulla fognatura delle città, in Giornale del genio civile. Parte non ufficiale, s. 2, 1870, vol. 2, pp. 393-400, 458-469, 485-499, 537-543; ibid., 1871, vol. 3, pp. 1-16; 53-77; Sulla forma del cardine inferiore sul quale girano le porte dei sostegni, ibid., 1873, vol. 5, pp. 345 s.; Su due diversi modi di calcolare la forza motrice nelle concessioni d’acqua all’industria per servire di elemento nella determinazione del canone da imporsi, ibid., 1874, vol. 6, pp. 433-441; Sui lavori da farsi nel Tevere per impedire le inondazioni della città di Roma, ibid., s. 3, 1876, pp. 85-95, 97-111, 175-187, 209-224, 253-280; Remozione del Brenta dalla Laguna di Chioggia, ibid., pp. 515-539, 571-588.
Fonti e bibl.: Roma, Archivio centrale dello Stato, Archivi di famiglie e di persone, R. e Vilfredo P., scatola 1, f. 1 (elenco dei documenti in Giacalone-Monaco II, 1968, pp. 643-644).
Necrologio in Atti della R. Accademia dei Lincei, s. 3, CCLXXIX (1881-82), Transunti, VI, Roma, 1882, pp. 214-217; in Giornale ligustico di archeologia, storia e letteratura, IX (1882), 6-7, pp. 278-281; in Il Politecnico, 1882, vol. 14, pp. 434 s.
Dizionario del Risorgimento nazionale. Dalle origini a Roma capitale, III, Milano 1933, pp. 792-794. Notizie biografiche su Pareto sono emerse a partire dai numerosi studi sul figlio Vilfredo: G.H. Bousquet, Vilfredo Pareto: sa vie, son oeuvre, Paris 1928, p. 20; Id., Pareto, 1848-1923, le savant e l’homme, Lausanne 1960, pp. 16-24. Si vedano in particolare: Carteggi paretiani (1892-19223), a cura di G. De Rosa, Roma 1964, pp. 203-211; Vilfredo Pareto. Lettere ai Peruzzi, a cura di T. Giacalone-Monaco, II, Roma 1968, pp. 641-649; G. Busino, Guida a Pareto, Milano 1975, p. 31; V. Pareto, Lettere ad Arturo Linaker (1885-1923), a cura di M. Luchetti, Roma 1972, pp. 189-191. Nel Notiziario della Banca popolare di Sondrio (http://www.popso.it/fondopareto/notiziario_bps.html), si vedano: P.C. Della Ferrera, Un uomo e le sue lettere, XXV (1997), 74, pp. 193-196; Id., Lettere famigliari di Vilfredo Pareto, XXVII (1999), 79, pp. 154-159; A. Melazzini, La giovinezza e gli studi di Vilfredo Pareto, XXVII (1999), 80, pp. 158-161. Tra i saggi a lui dedicati: P.L. Nuti, R. P. sul ‘Dizionario’di Boccardo, in Il pensiero economico, IX (2001), 2, p. 180; S. Pesenti, R. P. (1812- 1882). Il contributo al dibattito sull’arte e il restauro nella cultura italiana del secondo Ottocento, in Storia dell’ingegneria. Atti del 2. Convegno nazionale, a cura di S. D’Agostino, II, Napoli 2008, pp. 1155-1164 (con nota biografica); C. Poitou, Les Ateliers de la Sauldre (juillet 1848-avril 1849), in La Sologne et son passé. Bulletin du Groupe de Recherches Archéologiques et Historiques de Sologne, t. 31, 2, 2009, pp. 1-54; Id., Les ingénieurs du canal de la Sauldre (1848-1869), ibid., pp. 55-64; S. Pesenti, R. P. e le 'Lettere artistiche'. Resoconti di viaggio tra ricognizioni di aree di bonifica e illustrazione di monumenti storico-artistici, in Storia dell'ingegneria. Atti del V Convegno internazionale, a cura di S. D'Agostino - G. Fabricatore, I, Napoli 2014, pp. 921-932.