OJETTI, Raffaele
Architetto, nato in Roma il 7 febbraio 1845, morto ivi il 27 marzo 1924. Compiuti gli studî classici a Subiaco, nel collegio dei benedettini, divenne architetto a Roma, sotto la guida di Luigi Poletti, di cui più tardi fu assistente. Conoscitore perfetto di tutte le tecniche e di tutti gli stili, ebbe il sentimento profondo della tradizione dell'arte italiana, e a questo sentimento ispirò la sua opera di architetto, dal rifacimento della facciata del palazzo Odescalchi sul Corso Umberto I, che, riluttante, eseguì in stile del Quattrocento toscano (troppo discordante con l'architettura di quell'ambiente) per irremovibile volontà del proprietario, alle opere che per lo stesso principe Odescalchi compì in S. Marinella, dal rinnovato palazzo Primoli, in Via Zanardelli, al collegio delle missioni cattoliche dell'ordine trinitario, sul Viale del Re. Fu tra i fondatori dell'Associazione artistica internazionale e dell'Associazione fra i cultori di architettura e, unendo la cultura storico-artistica con la perizia professionale, eseguì i restauri dell'abbazia di Fossanova, del castello di Bracciano, degli edifici dell'ospizio di S. Galla; collaborò allo studio per il restauro della chiesa di S. Maria in Cosmedin e della Torre degli Anguillara; preparò progetti per il ripristino delle cappelle della famiglia Spada in S. Maria in Vallicella e in S. Girolamo della Carità; attese al rifacimento del teatro di Fano, opera di Luigi Poletti. Al Museo artistico industriale di Roma, sorto per iniziativa sua e di altri, consacrò il meglio della sua attività, prima come direttore delle scuole, poi come direttore generale, anticipando metodi d'insegnamento più tardi generalmente adottati e che allora valsero al Museo artistico romano premî alle esposizioni di Anversa (1886) e di Torino (1898) e alle due esposizioni universali di Parigi (1900) e di Saint Louis (1903). Dedicò appassionate ricerche alla storia artistica di Roma, scrisse di architettura medievale e barocca, di pittura dell'Ottocento, di didattica artistica; fondò riviste, fra cui Roma artistica, la prima che, con criterî non esclusivamente eruditi, si occupasse di arte nella capitale.
Bibl.: A. Bertini, Calosso, R. O., Roma 1918.