Mastriani, Raffaele
Letterato (Napoli 1798 - ivi 1882). Rimasto orfano di padre in tenera età, malgrado le difficoltà economiche, proseguì gli studi, seguendo le lezioni di dotti maestri, come il Capocasale e il Raffaelli. Impiegato nell'amministrazione delle Poste, dove divenne capodipartimento, continuò a interessarsi agli studi letterari e filosofici, acquistando notevole prestigio nella società letteraria napoletana. A lui si deve, tra altri scritti, una traduzione in prosa napoletana della Commedia (La D.C. di D. Alighieri, o D. sbrugliato, schiaruto, arreddutto in prosa con la lengua napolitana e le chiacchiere di tutte li cummentature) che pubblicò parzialmente a dispense (1854).
Nella premessa, l'Avviso al pubblico (tomo I), il M., rilevata la tendenza di ogni commentatore a trovare in D. " tutto chello che bo' isso ", dichiara di avere nei luoghi difficili spiegato D. con D., giustifica la traduzione in prosa, sottolineandone l'intento morale e il fine popolare (" la 'ntenzione mia è stata de fà scennere la caunuscenza de stu bellissemo libro a lu puopolo vascio "), e celebra la validità e le possibilità del dialetto napoletano.
Bibl. - P. Martorana, Notizie biografiche e bibliografiche degli scrittori del dialetto napoletano, Napoli 1874; M. Mira, Bibliografia siciliana, II, Palermo 1884, 51.