DELLI PONTI, Raffaele
Nacque a Napoli il 5 genn. 1864 da Alessandro e da Elisabetta Colannes. La sua formazione musicale avvenne presso il conservatorio di Napoli, ove studiò pianoforte e fu allievo per la composizione di N. D'Arienzo. Nel 1884, dopo aver conseguito, a soli venti anni, il diploma di composizione, si dedicò ad una intensa e brillante attività concertistica che lo vide impegnato in Italia ed all'estero. In seguito si segnalò anche come pubblicista e critico musicale, e fu chiamato a collaborare alla direzione artistica della casa editrice Sonzogno (presso la quale pubblicherà, alcuni anni più tardi, le sue opere e trascrizioni) e sostitui per tre anni A. Galli nell'incarico di redattore musicale presso il quotidiano Il Secolo di Milano.
La sua attività di compositore si esplicò nei principali generi musicali: dal poema sinfonico alla cantata, dalla musica da camera all'opera teatrale, fino a giungere alle molte riduzioni e trascrizioni. La sua operetta Haschisch, su libretto di A. Colantuoni, in tre atti, musicata in collaborazione con E. Gregori, fu rappresentata per la prima volta al politeama Chiarella di Torino il 21 apr. 1911, incontrando un notevole successo di pubblico, al punto che, alcuni anni più tardi, nel settembre del 1913, fu tradotta in russo e rappresentata a Pietrogrado. Ulteriore testimonianza di tale successo furono anche le numerose trascrizioni, fra le quali ricordiamo quella di G. C. Paribeni per pianoforte solo (Milano 1915) e quella, piuttosto inconsueta, per grande e piccola banda di G. Montevecchi (ibid. 1915), ambedue pubblicate dall'editore Sonzogno. Tra le sue composizioni ricordiamo: Scandia, visioni nordiche per violino ed orchestra; il poema sinfonico L'orto di Getsemani ed una notevole quantità di musica da camera vocale e strumentale (pezzi per quintetto d'archi, "Alla minuetto" per pianoforte solo, e molti altri).
Particolarmente significativa fu la sua attività di trascrittore che, data la mole, la qualità e la varietà, non può essere considerata marginale. Materia delle sue trascrizioni fu prevalentemente la produzione operistica, soprattutto quella verista: nella sua produzione figurano infatti, oltre ai nomi di P. Mascagni, di R. Leoncavallo, di U. Giordano e di F. Alfano, quelli di autori le cui opere, oramai scomparse dal cartelloni teatrali, sono testimonianza del clima culturale di un'epoca. Di P. Mascagni trascrisse, per violino e pianoforte, dalla Cavalleria rusticana, la romanza di Santuzza, "Voi lo sapete o mamma", e ridusse per pianoforte solo Il piccolo Marat (Milano 1922). Di R. Leoncavallo trascrisse pezzi staccati per violino e pianoforte da Zazà.
Numerosissime in particolare le trascrizioni da opere di U. Giordano. del quale ridusse per canto e pianoforte Marcella (1907), Mese mariano (1910), Madame Sans-Gène (in collaborazione con G.C. Paribeni, 1915), La cena delle beffe (1924); trascrisse invece per violino e pianoforte, dall'opera Andrea Chénier, l'improvviso "Un di all'azzurro spazio" e, per piccola orchestra, Siberia, tutte pubblicate a Milano da Sonzogno. Di F. Alfano fece una riduzione de La leggenda di Sakuntala. Numerose sono anche le trascrizioni di opere minori, tra le quali ricordiamo quella del Glauco di A. Franchetti per canto e pianoforte, quella del David di A. Galli, sempre per canto e pianoforte, quella di Paolo e Francesca di L. Mancinelli e quelle di Romanticismo, Guido del Popolo e Anna Karenina di I. Robbiani (quest'ultima fu pubblicata a Milano da Sonzogno nel 1924, mentre le prime due sempre a Milano ma da Ricordi nel 1932).
Un giudizio critico complessivo sull'opera del D. non può non tener conto della sua attività divulgativa, della conoscenza e del gusto musicale nei primi decenni del sec. XX, cui sia l'opera di trascrittore, sia quella di direttore artistico e di recensore, nonché di direttore d'orchestra fanno riferimento.
Mori a Milano il 19 apr. 1936.
Bibl.: C. Schmidl, Dizion. universale dei musicisti, I, p. 428, e Suppl., p. 2 49; Diz. La Musica, I, p. 506; Diz. encicl. universale della musica e dei musicisti. Le Biografie, II, p. 449.